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Home » Terni, istituto Leonino: «Si mesta nel torbido»

Terni, istituto Leonino: «Si mesta nel torbido»

di Marco Torricelli
25 Luglio 2015
in Altre notizie, Attualità
Tempo di lettura: 5 minuti di lettura
Il professor Fausto Dominici

Il professor Fausto Dominici

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di M.T.

Prima le certezze. Il Leonino – la scuola cattolica ternana – a settembre avrà almeno tre novità: un nuovo dirigente scolastico e due licei, quello scientifico internazionale e quello sportivo.

Il vescovo Giuseppe Piemontese
Il vescovo Giuseppe Piemontese

Dominici Il professor Fausto Dominici, che ha ricoperto per un anno il ruolo di dirigente scolastico, conferma che «le decisioni prese dal governo, in relazione al mondo della scuola, non mi permettono di restare ancora un anno in ‘aspettativa’ (lui, prima di accettare l’incarico insegnava al liceo classico di Terni; ndr), perché poi rischierei di finire in moblità e, quindi, sono costretto a rinunciare». Se, però, si chiede il nome del sostituto, inizia la, lunga, sequenza delle incertezze: «Abbiamo una rosa di candidati – dice il vescovo, monsignor Giuseppe Piemontese – e li stiamo valutando tutti con grande attenzione. La scelta, però, non è facile, visto che sono tutti bravi».

I licei Quanto ai due licei, che di fatto prenderanno il posto del ‘linguistico’, che non esiste già più e del ‘classico’, che sparirà alla fine del prossimo anno scolastico, «abbiamo una quindicina di iscritti», tra tutti e due. «Ma c’è ancora tempo per ricevere altre iscrizioni», dice don Massimo Angelelli, il sacerdote che è il braccio operativo della diocesi al Leonino.

Il vescovo all'Open day del 'Leonino'
Il vescovo all’Open day del ‘Leonino’

Gli scritti A proposito di iscrizioni, sempre don Angelelli garantisce che «siamo sui livelli numerici (275; ndr) dello scorso anno scolastico e, anche in questo caso, non escludiamo che prima dell’inizio dell’anno scolastico questo numero possa essere incrementato». Anche perché le rette – «che non aumenteranno», è la promessa – rappresentano l’unica fonte certa di sostentamento della scuola. Le altre, infatti – «il 5 per mille che ci può essere devoluto; la possibilità per enti e aziende di darci contributi fino a 100 mila euro, deducendo il 60% dalla denuncia dei redditi; l’attrattività per i professionisti, che possono dedurre fino a 400 euro iscrivendo i loro figli qui da noi» – rientrano sotto la voce speranze. Come quella di chi vorrebbe che restasse aperto il piccolo bar che aveva funzionato – bene, pare – quest’anno.

Stroncone e Cesi Visto che una delle cose che ha funzionato meglio, quest’anno, è stata l’iniziativa del ‘nido’, «si è pensato di aprirne uno anche a Stroncone», mentre per quanto riguarda l’istituto ‘Madre Peticca’ di Cesi, che è entrato a far parte della ditta, «confermo che sarà utilizzato per ospitare minori non accompagnati e madri sole con bambini – dice il vescovo – e non esistono altri usi ipotizzati».

Altre certezze A domanda precisa, poi, il vescovo Piemontese, risponde seccamente: «Per il terzo piano del Leonino, che attualmente è diviso in due parti, una delle quali è utilizzata dalle suore e l’altra è affittata ad una società privata (che organizza corsi di formazione professionale; ndr) non è prevista nessuna novità». E per essere ancor più chiaro, scandisce: «Io non so chi mette in giro certe voci, ma di sicuro al terzo piano del Leonino non si farà nessun convitto e non c’è nessuna intenzione di ospitarvi dei rifugiati stranieri».

Il personale Attualmente l’istituto «conta 55 dipendenti, di cui 49 sono insegnanti – spiega don Angelelli – e al momento abbiamo ricevuto solo due avvisi, da parte delle maestre della scuola ‘primaria’, Sinibaldi e Carnevali, di abbandono. Tutti gli altri insegnanti ci comunicheranno le loro decisioni dopo aver conosciuto le graduatorie delle scuole statali. Per quanto riguarda il personale non docente, invece, non ci sono novità di alcun genere: restano tutti con noi». Come pure la società di consulenza esterna, che «è indispensabile».

Massimiliano Mattioli
Massimiliano Mattioli

I soldi Qui le incertezze sono decisamente più delle certezze: «Il bilancio della scuola si intreccia con quello della fondazione ‘Tizzani’ – dice il presidente del Cda, Massimiliano Mattioli e quindi è problematico poterlo rendere pubblico, perché vi sono dei problemi relativi alla privacy». Impossibile, quindi, sapere se ci sono delle differenze con quelli degli anni passati: «Peraltro i bilanci si possono leggere in tanti modi – interviene il vescovo – e io sto ancora studiando l’ultimo elaborato dal vecchio Cda. Quando avrò le idee chiare, però – promette – ne parleremo di sicuro». Di fatto, però, la diocesi «ci ha concesso 810 mila euro – dice don Angelelli – 600 mila dei quali sono stati utilizzati per pagare dei debiti della fondazione Tizzani e 210 mila per sanare parzialmente la situazione relativa al passaggio di quote tra la ex ‘Sistemi educativi’ e la stessa fondazione. Restano ancora da reperire 200 mila euro». Dove? La diocesi avrebbe aperto una linea di credito, triennale, per 150 mila euro all’anno, «con la preghiera, però, di non farvi ricorso se non in casi di assoluta necessità».

L'Antoniano oggi in disuso
L’Antoniano oggi in disuso

Il cinema Confermato, poi, che il Leonino si vuol dare al cinema. O, meglio, che se n’è affittato uno – l’Antoniano, con un contratto per diciotto anni con i frati di Santa Maria degli Angeli, che ne sono i proprietari – e che lo vuole ristrutturare: «Lo utilizzeremo come cinema 3D – conferma don Angelelli – come teatro, come auditorium e come sala convegni. Sarà il teatro più capiente della città (500 posti; ndr) ed un gruppo di tecnici, guidati da due grandi esperti del settore (di conoscerne i nomi manco a parlarne, ovviamente; ndr) sta già lavorando alle ipotesi di lavoro».

 

L'area dei camerini
L’area dei camerini

 

I lavori Ci vorranno 450 mila euro ed abbiamo presentato una domanda per essere inseriti tra coloro che riceveranno i finanziamenti per il Centro commerciale naturale. Anche se ci auguriamo che possano arrivare dei contributi dal mondo imprenditoriale locale». Se tutto funzionerà, «il nuovo Antoniano potrebbe iniziare a lavorare già alla fine di quest’anno o, al massimo per l’inizio del 2016».

 

 

 

«Si mesta nel torbido» Dopo aver chiarito che «il comitato di indirizzo e il consiglio di amministrazione sono nel pieno delle loro funzioni (smentendo voci di possibili dimissioni; ndr), anche se non è escluso che possano essere integrati con nuovi ingressi», en passant padre Piemontese non si lascia sfuggire, ma dice chiaro che questo è proprio il suo pensiero, che «per quanto riguarda le decisioni prese lo scorso anno, quelle spettavano a me ed io le ho prese in piena coscienza e pensando di fare il bene dell’istituto. Se c’è qualcuno che dice cose divere, se mette in giro voci relative ad un’ipotetica volontà di disimpegno della diocesi dal Leonino o di possibili usi ‘impropri’ della scuola, ebbene, si tratta di persone che vogliono mestare nel torbido, ma che saranno smentite dai fatti».

I genitori Nel salone della scuola, oltre a tre-giornalisti-tre che avevano risposto all’invito, c’erano un buon numero di genitori, «preoccupati – hanno detto una mamma ed un papà – perché nessuno ci aveva informato delle novità, delle difficoltà, ma nemmeno dei progetti che l’istituto ha. Noi vogliamo sapere chi saranno gli insegnanti a cui dovremmo affidare i nostri figli». Ma la risposta l’avranno solo dopo che gli stessi insegnanti avranno fatto le loro scelte.

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