Riscoprire e valorizzare il percorso artistico dei plenaristi, il movimento pittorico che a cavallo fra il 1700 e il 1800 vide tra i luoghi più amati e ammirati dagli artisti dell’epoca, l’area della Cascata delle Marmore, di Piediluco, di Papigno e la via Flaminia con ponte d’Augusto, che tanto ispirò Jean Baptiste Camille Corot nel suo celeberrimo quadro. Nasce, così, a Terni l’idea di un ‘Museo diffuso’.
‘I luoghi ritrovati di una valle incantata’ L’innovazione della pittura dei plenaristi ha fatto da premessa all’impressionismo francese e oggi, grazie a ‘I luoghi ritrovati di una valle incantata’, l’offerta turistico-culturale di Terni e della valle del Nera, potrà avvalersi di un ulteriore driver per sviluppare itinerari e valorizzare le emergenze storico-artistiche del territorio. Nonché offrire un importante contributo nell’ambito della storia dell’arte in generale che fino ad oggi non ha saputo valorizzare appieno questo movimento pittorico che, proprio nell’area ternana, ha trovato il massimo impulso.
Tre giorni di eventi Dal 9 all’11 ottobre 2015, a Terni, sono previsti tre giorni di eventi – presso palazzo Montani Leoni, il Caos, la Bct, il PalaSì, il teatro comunale di Narni e la Cascata delle Marmore – per la presentazione del progetto e dei vari step che porteranno, entro il 2016, alla realizzazione di un ‘Museo diffuso dei plenaristi’, che mira ad intercettare un turismo culturale di qualità . Martedì 6 ottobre, gli assessori del Comune di Terni, Daniela Tedeschi e Giorgio Armillei, il presidente della fondazione Carit, Mario Fornaci, l’assessore del Comune di Narni, Gianni Giombolini, in una conferenza stampa illustreranno l’iniziativa e i contenuti del progetto.