Terni, parco Cardeto: quartiere in protesta

Una manifestazione pacifica, mercoledì pomeriggio, per chiedere di essere ascoltati

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di Francesca Torricelli

Si sono riuniti di nuovo lì, davanti ai cancelli del parco di Cardeto, per protestare pubblicamente. I residenti della zona, da tempo riuniti in un comitato di quartiere, mercoledì pomeriggio hanno organizzato una nuova manifestazione di protesta per quel parco che «ci negano ormai da oltre due anni».

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Una storia lunga due anni Sì perché la vicenda che ruota intorno a Cardeto è iniziata nel marzo 2013, quando il parco è stato chiuso per una riqualificazione affidata dal Comune di Terni alla ‘Parco Cardeto srl’, nella quale era confluita la ‘Ciam Servizi spa’. Un investimento iniziale di 1 milione e 800 mila euro e la previsione di 270 giorni di lavoro per ridare il parco ai cittadini.

Lavori in corso

Lavori in corso

Alcune grane Ma così non è stato. Nei mesi successivi, in una conferenza dei servizi, erano venute alla luce alcune grane. Durante le verifiche dei tecnici era emerso, infatti, che alcuni alberi presenti nel parco sarebbero dovuti essere abbattuti, perché le condizioni in cui si trovavano rappresentavano delle oggettive situazioni di rischio. Ma non solo. La rete idrica del parco, quella fognaria, quelle elettriche e del gas, non erano proprio utilizzabili o recuperabili e, quindi, da rifare completamente. Sandro Citarei, della Ciam, aveva garantito «La conclusione dei lavori è stata stabilita dal Comune di Terni per il 25 maggio prossimo e noi per quella data saremo pronti». In totale fino ad ora «abbiamo investito circa 2 milioni e 800 mila euro e per rientrare con gli investimenti fatti dobbiamo aspettare che il parco sia tornato a vivere».

LAVORI A RILENTO: LE FOTO

Riapertura a ‘rate’ Ad oggi, però, un piano per la riapertura del parco di Cardeto c’è, ma a ‘rate’. La prima scadrebbe il 25 maggio e prevederebbe che ad essere rimessa a disposizione dei cittadini sia la parte più periferica, quella alla quale si accede dall’ingresso posto in via Gabelli – l’ingresso principale resterà sbarrato – e che permette di raggiungere l’area dove, in passato era posizionata una mini-pista per le automobiline per i bambini. Per tutto il resto bisognerà attendere almeno fino a Natale, visto che si ipotizzano altri sei-sette mesi per finire tutto il resto del lavoro. Tra la parte che verrà riaperta e il resto, potrebbe essere posizionata una rete, per impedire che qualche ragazzino si faccia prendere dall’entusiamo e finisca nel cantiere aperto.

LA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA: GUARDA LE IMMAGINI

La manifestazione di protesta

La manifestazione di protesta

La protesta Tutto questo ai residenti del quartiere è suonato molto «come una presa in giro» e hanno deciso così di tornare a protestare pubblicamente. Una manifestazione pacifica, difronte ai cancelli del parco. Una cinquantina di persone, tra adulti e bambini, si sono riuniti nel pomeriggio di mercoledì con striscioni e palloncini «perché ci sentiamo di appartenere a un quartiere ‘fantasma’», hanno detto.

LE PAROLE DI RAFFAELE MASTROGIOVANNI: IL VIDEO

Nessuna risposta «Non siamo ascoltati dall’amministrazione comunale – ha spiegato Raffaele Mastrogiovanni, appartenente al comitato del quartiere – abbiamo richiesto più volte di poter incontrare il sindaco per farci spiegare la situazione del parco e dell’intero quartiere, ma non abbiamo avuto nessuna risposta». Sì, infatti, il quartiere. Perché il parco non è il solo problema evidenziato dal comitato.

I palloncini

I palloncini

Le criticità «Ci sono una serie di criticità che ci creano molti problemi, come ad esempio le auto a tutta velocità lungo via Battisti. Ci erano stati promessi dissuasori di velocità, ma non ne abbiamo visto nemmeno uno. I bambini, non avendo il parco si ritrovano a dover giocare sotto casa, come può stare tranquilla una mamma sapendo che poco più il là sfrecciano auto a tutta velocità?» Ma non solo. «Nel parchetto di piazza Cuoco l’erba ormai è arrivata ad altezza bambino. Dove dobbiamo mandarli a giocare?».

L’amarezza Raffaele Mastrogiovanni fa, infine, un bilancio della manifestazione. «Sono un po’ amareggiato sinceramente. La cosa triste è che in questo parco ci siamo cresciuti tutti, non solo i residenti del quartiere. perché nessuno si degna di venire qui a sostenerci, a manifestare con noi? Il parco Cardeto è di tutta la città di Terni, non solo nostro».

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