Terni, Telfer Papigno: «Da restaurare»

Un parere destinato a far discutere, quello del soprintendente Gizzi. In ballo c’è il destino della passerella dell’ex elettrochimico

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Se il giudizio fosse quello di un semplice appassionato di archeologia industriale, si potrebbe archiviare la cosa come ‘opinione’. Invece la questione non appare tanto semplice, perché a dire che la Telfer di Papigno – la passerella metallica dell’ex polo elettrochimico risalente agli anni ’30 – «può essere restaurata», è il nuovo soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici dell’Umbria Stefano Gizzi.

TELFER «DA RESTAURARE»: PARLA STEFANO GIZZI

«Elemento centrale» Un’opinione, quella del soprintendente, ribadita nell’ambito della conferenza dei servizi convocata dal Comune per raccogliere tutti i pareri, incluso quello del ministero dei beni culturali, e avviare le operazioni di smontaggio della struttura. Secondo l’architetto Gizzi, la passerella rappresenta «un elemento centrale del sito di archeologia industriale di Papigno, tutt’altro che secondario». Punto di vista rilanciato anche da Walter Patalocco nella sua rubrica ‘il corsivo’.

LE IMMAGINI DELLA PASSERELLA DI PAPIGNO

La richiesta Al Comune, la soprintendenza ha chiesto formalmente anche di raccogliere il giudizio di accademici di ingegneria, esperti in ‘ponti e grandi strutture’, proprio per valutare la possibilità di un restauro in situ che fino a qualche tempo fa appariva più che remota.

Le condizioni Un’idea, quella del restauro, che lo stesso Comune aveva ipotizzato nel 2009 e scartato quasi subito a causa del grave degrado della struttura metallica della Telfer, che ‘incombe’ sulla strada statale Valnerina, sul fiume Nera e le sue strutture sportive. Una decisione supportata dal giudizio espresso nello stesso periodo dalla Direzione regionale dei beni culturali che aveva dichiarato l’opera ‘non interessante’ dal punto di vista storico.

Sicurezza Proprio le ragioni di sicurezza, prioritarie su qualsiasi altro aspetto non solo per il Comune, ma anche per la Prefettura, avevano portato ad un’accelerazione dell’iter, nel senso di una rapida rimozione della struttura. Per capire quale strada verrà presa bisognerà però attendere l’esito della conferenza dei servizi.

L’ex polo di Papigno Il punto di vista dell’architetto Gizzi sulla Telfer è legato comunque alla visione che il soprintendente ha dell’ex polo industriale di Papigno: «Si tratta di un sito di archeologia industriale di valore che, se rimesso a nuovo e restaurato, può rappresentare un polo di attrazione sul modello tedesco della Ruhr e islandese di Reykjavik, dove le ex industrie sono diventate un centro turistico, con strutture alberghiere e termali».

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