Terremoto: «L’Umbria reagisce subito»

La giunta regionale dell’Umbria ha deciso le misure a sostegno e di assistenza al sistema delle imprese e alle attività economiche che hanno subito danni

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Arrivano i primi provvedimenti della Giunta regionale per far fronte alle emergenze del terremoto. L’esecutivo di palazzo Donini ha dedicato gran parte della seduta che si è svolta lunedì mattina, per fare il punto sulla situazione nei comuni umbri colpiti dall’evento sismico iniziato il 24 agosto scorso ed ha approvato i primi atti per dare risposte alle esigenze che sono state rilevate, in particolar modo per l’economia del territorio.

I Comuni «Abbiamo adottato alcuni provvedimenti – ha spiegato la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini – che sono integrativi rispetto a quelli già in messi in campo dal governo nazionale e riguardano le materie che sono di competenza strettamente regionale. Sono le prime risposte alle difficoltà che si registrano soprattutto nei quattro comuni umbri maggiormente colpiti dal terremoto e cioè Norcia, Preci, Cascia e Monteleone di Spoleto e riguardano misure a sostegno e di assistenza al sistema delle imprese e alle attività economiche che hanno subito danni. Ed a questo proposito sia il vicepresidente che ha la delega allo sviluppo economico, Fabio Paparelli, sia l’assessore alle politiche agricole ed ambientali, Fernanda Cecchini, hanno predisposto una serie di misure che peraltro erano state discusse anche nel corso un assemblea con gli operatori economici ed ovviamente i comuni, venerdì scorso a Norcia».

Le associazioni Nel frattempo «sono pervenute anche le osservazioni di Confcommercio, Confartigianato e Cna tutte integralmente in linea con le proposte della Regione Umbria di cui è stato apprezzato il tempismo dell’iniziativa ed i contenuti degli interventi programmati. Per quanto riguarda il settore agricolo – ha aggiunto la presidente Marini – abbiamo individuato i primi provvedimenti che saranno oggetto di delibera da parte della Giunta Regionale nelle prossime ore, dopo cioè aver compiuto le necessarie verifiche sia con il Ministero delle politiche agricole che con la Commissione europea. Nel frattempo proseguono le attività di ricognizione dei danni e di messa in sicurezza della popolazione e degli edifici danneggiati».

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