Trasporti: «I pendolari chiedono sicurezza»

Gianluigi Giusti, del Coordinamento dei comitati dell’Umbria: «Va maggiormente tutelata sia all’interno, che all’esterno della stazione. Si montino le telecamere»

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Treni lenti, sporchi e superaffollati. Ma non c’è solo questo nel cahier de doléances dei pendolari umbri. Un tema molto sentito è anche quello della sicurezza e, «per l’ennesima volta – dice Gianluigi Giusti, del Coordinamento dei loro comitati – siamo stati costretti a rivolgerci, in forma ufficiale, alle autorità. Sperando che stavolta almeno ci rispondano».

Polizia ferroviaria Polfer Terni generica - 4 agosto 2016 (21)La sicurezza «Si tenga presente – spiega Giusti – che il primo treno partente da Terni è l’Intercity ‘Tacito’ delle 5.05 direzione Milano, seguito dal treno per Roma delle 5.40, che attende il bus con viaggiatori in arrivo da Foligno e Spoleto. La sera, invece, alle 23.39 circa arriva l’ultimo treno da Roma e i viaggiatori proseguono con bus verso Spoleto e Foligno. mentre 35 minuti dopo la mezzanotte arriva l’Intercity ‘Tacito’ da Milano. Andando incontro all’inverno e tornando all’ora solare, le ore di luce diminuiscono e la sicurezza degli utenti, in particolare quella delle donne che tutti i giorni prendono il treno, va maggiormente tutelata sia all’interno, che all’esterno della stazione. Non dimentichiamoci, per esempio, che nel piazzale dove si attestano e partono le linee extraurbane, vicino sede ex Atc, non credo vi sia alcun tipo di sorveglianza con telecamere».

Scene di ordinario disagio per i pendolari

La lettera Ed è per questo, dice ancora il rappresentante del Coordinamento dei comitati pendolari umbri, «che ci siamo di nuovo rivolti al sindaco di Terni, al prefetto – quale presidente del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza – e all’assessore ai Trasporti della Regione Umbria,  visto che non hanno risposto alle nostre precedenti richieste, in particolare a quella inviata il 12 gennaio e riferita proprio ai problemi relativi alla sicurezza».

terni-passerella-stazione2Il buio Come noto, insiste Giusti «a breve, si parla del mese di Novembre, dovrebbe essere consegnata alla città la struttura pedonale sopraelevata di collegamento tra i parcheggi di Via Proietti Divi e la Stazione di Terni, Piazza Dante, ricadenti nel Progetto Integrato Territoriale ( PIT ) del Comune di Terni. È, dunque, senza dubbio necessario predisporre quanto prima ogni opportuna cautela a presidio della sicurezza di utenti e cittadini. Ciò, anche alla luce di quanto accaduto nei giorni scorsi nell’area antistante la stazione di Terni, che è stata teatro di una aggressione nei confronti di una donna e memori di quanto accadde proprio il 12 gennaio, con la furiosa rissa sui marciapiedi dello scalo ferroviario. “Gli italiani sono convinti di vivere in un paese insicuro” ha detto, qualche tempo fa, Piercamillo Davigo. Bisogna, quindi, cercare di porre rimedio a questa sensazione di insicurezza, che, purtroppo, sta sempre più trasformandosi da percezione ad oggettività. Per questo, nella lettera inviata, si reiterano le richieste già fatte».

terni-passerella-stazione16Telecamere In particolare, i pendolari chiedono «l’allestimento di impianti di video controllo sulla passerella di collegamento, sovrastante l’area ferroviaria, e nei parcheggi afferenti la stazione, sia in quelli non ancora aperti di Via Proietti Livi, che nel parcheggio da poco inaugurato lato viale Tito Nobili; il potenziamento dell’illuminazione attualmente esistente in quest’ultima area di sosta; il completamento della recinzione sul lato dei giardini di viale Tito Nobili, anche al fine di scongiurare l’eventualità di atti vandalici in danno dei veicoli parcheggiati. Si chiede, altresì, che vengano messi in essere i dovuti accorgimenti per la sicurezza nelle aree, di pertinenza comunale, antistanti e circostanti la stazione, ancor di più ora che si va incontro all’inverno con conseguente diminuzione delle ore di luce solare»..

Giuseppe Chianella

Giuseppe Chianella

Treni lenti E poi c’è la storia dei treni che marciano a velocità ridotta sulla rete regionale: «Assumeremo le più idonee iniziative, in raccordo con le altre Regioni interessate, per porre fine a questa situazione che non esito a definire paradossale, soprattutto per un’infrastruttura come la Fcu che dispone di standard di sicurezza più che accettabili, di gran lunga superiori alla maggioranza delle reti regionali non interconnesse». Ad annunciarlo è l’assessore regionale ai trasporti, Giuseppe Chianella, dopo la notizia dell’ulteriore abbassamento dei limiti di velocità sulla rete ferroviaria regionale imposti dall’Ansf (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie), con una nota inviata a tutti i gestori.

I disagi Nell’esprimere sorpresa e disappunto Chianella evidenzia che «l’improvvisa decisione dell’Ansf riapre una questione che crea disagi agli utenti del servizio e ciò dopo il buon lavoro compiuto in queste settimane in stretto raccordo con l’agenzia stessa e il Ministero. Un lavoro che aveva portato all’adozione di specifiche misure per migliorare la sicurezza dell’infrastruttura da parte di tutti i gestori italiani. Faccio molta fatica a capire la necessità di assoggettare la nostra regione a norme così rigide, concepite per rendere possibile l’interoperabilità delle reti ferroviarie e per creare uno spazio ferroviario europeo unico».

Le responsabilità L’assessore ricorda che «il decreto legislativo 112/2015 aveva stabilito che alle reti ferroviarie locali e regionali isolate adibite al trasporto passeggeri e alle imprese ferroviarie che esercitano unicamente servizi di trasporto urbano, extraurbano o regionale non si dovessero applicare norme così rigide concepite per l’alta velocità e che passano o arrivano in un nodo della rete ferroviaria nazionale, nel nostro caso il collegamento alla stazione di Terni e il transito per quella di Ponte San Giovanni». Chianella conclude dicendo che «si tratta di una scelta incomprensibile e fortemente pregiudizievole per il trasporto ferroviario che poteva e doveva essere evitata e di cui la Regione, Umbria Mobilità e Busitalia, non hanno alcuna responsabilità».

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