Una vicenda triste e pesante, che parla di maltrattamenti di un figlio – oggi 35enne – nei confronti della madre 61enne, andati avanti – secondo quanto ricostruito dalla procura della Repubblica di Terni e dalla polizia di Stato che ha condotto le indagini – fra l’estate del 2022 e l’aprile del 2024. Vicenda che è finita nelle aule del tribunale di Terni, con la sentenza emessa mercoledì dal gip Chiara Mastracchio che, con le modalità del rito abbreviato, ha condannato l’uomo – difeso dall’avvocato Riccardo Ciampi – ad un anno, nove mesi e dieci giorni di reclusione, a fronte di una richiesta di condanna di due anni e quattro mesi.
Nel tempo, come ricostruito, sono stati svariati i tentativi della donna di far curare il figlio, affetto da problematiche di natura psichiatrica e segnato dal consumo di stupefacenti. Così come diversi sono gli episodi di maltrattamento finiti all’attenzione della polizia e dell’autorità giudiziaria. Condotte che parlano di frequenti danneggiamenti dell’abitazione e dei beni della donna, dall’auto agli arredi, alla casa in sé. Ma anche offese, minacce, richieste di denaro e ‘imposizioni’: come quando era costretta ad accompagnarlo nei suoi spostamenti, per dare seguito alle sue richieste ed evitare che potesse compiere altri atti gravi.
La donna si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Federica Bigi, avanzando una richiesta di risarcimento puramente simbolica. Oltre gli aspetti giudiziari – e il 35enne è attualmente ristretto in carcere – la speranza è ci siano ancora i margini per sottoporlo ad un percorso medico e psicologico efficace, accompagnato da una misura meno afflittiva di quella detentiva.