Il 2024 si chiude col segno positivo per Acciai Speciali Terni, che ha registrato ricavi per 2,4 miliardi di euro, a fronte dei quali ha raggiunto un margine operativo lordo pari a 103 milioni, con entrambi i parametri in lieve crescita rispetto all’anno precedente (erano rispettivamente di 2,3 miliardi e 95 milioni). Anche il gruppo Arvedi, nonostante il caro energia e le importazioni record dall’Asia, ha chiuso l’ultimo esercizio in positivo, anche se con numeri in flessione rispetto all’anno precedente: i ricavi consolidati sono stati pari a 5,7 miliardi di euro (erano stati 6 miliardi nel 2023) e il risultato netto di 92 milioni di euro, rispetto ai 235 milioni nel 2023 (erano 640 nel 2022).
Nel 2024 Acciaieria Arvedi – si legge in una nota diffusa dall’azienda – ha conseguito ricavi per 2,7 miliardi di euro, in riduzione del 5% rispetto all’esercizio precedente a causa del trend riflessivo delle quotazioni dei prodotti siderurgici. Il margine operativo lordo è stato di 187 milioni con un’incidenza di circa il 7% sui ricavi. Sulla struttura dei costi si sottolinea il peso della componente energia che rappresenta circa il 40% dei costi di produzione.
«Nel corso dell’anno il settore siderurgico in Europa ha scontato un calo della domanda – sottolinea il gruppo -, con importanti settori di utilizzo come l’automotive in difficoltà , e contemporaneamente una riduzione dei prezzi dei prodotti finiti che hanno subito una forte concorrenza dalle importazioni di prodotti asiatici. Inoltre, il comparto siderurgico nazionale evidenzia una rilevante perdita di competitività conseguente alle più elevate quotazioni dell’energia elettrica e del gas sul mercato interno rispetto ai mercati energetici a cui riferiscono i maggiori concorrenti europei ed internazionali. In un contesto incerto anche dal punto di vista geopolitico, il gruppo Arvedi ha dimostrato di essere resiliente sia dal punto di vista della tenuta dei risultati economici che dal punto di vista delle quote di mercato conservate in virtù dei volumi di vendita che invece si sono incrementati seppure moderatamente».
Anche per Ast si rileva che «l’elevato costo dell’energia ha pesantemente influito sui risultati economici». Ma prosegue, sottolinea sempre il gruppo, «»ìil rilevante piano di investimenti oggetto di un recente accordo di programma ed avente come obiettivo il rafforzamento della struttura industriale, in forza della quale ottenere un più qualificato mix produttivo proseguendo nel percorso di decarbonizzazione del sito»