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Home » Lavoro, Ires Cgil: «Umbria ancora impantanata nella crisi»

Lavoro, Ires Cgil: «Umbria ancora impantanata nella crisi»

di Marco Torricelli
31 Gennaio 2015
in Economia, Lavoro, Statistiche
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
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È ancora una fotografia a tinte fortemente scure quella scattata dall’Ires Cgil Toscana, che, in collaborazione con la Cgil Umbria, ha presentato a Perugia il nuovo “Focus economia Umbria”, lo studio periodico sull’economia e sull’occupazione nella regione elaborato con cadenza trimestrale dall’istituto di ricerca.

IL RAPPORTO

Crisi in ‘rosa’ I dati, riferiti al terzo trimestre 2014, indicano ancora una volta una situazione di grande difficoltà per la regione sotto molteplici aspetti, a partire da un tasso di disoccupazione estremamente elevato e che torna a crescere (10,7%, sei decimi di punto in più sul terzo trimestre 2013), mentre l’occupazione è stagnante, con una particolarità tutta umbra: la componente maschile è in risalita, ma si registra una forte contrazione di quella femminile, che in termini assoluti crolla addirittura di 5.222 unità su base tendenziale.

La ‘cassa’ In questo quadro preoccupante va inserito poi il dato sulla cassa integrazione, in forte contrazione, soprattutto nelle componenti della Cig in deroga e della Cig straordinaria: «Ma attenzione – avvertono Fabio Giovagnoli, presidente Ires Toscana, e Marco Batazzi, ricercatore e curatore del Focus – questo crollo è tutt’altro che un dato positivo, perché, se per la deroga c’è sostanzialmente un problema di fondi, e quindi di mancato finanziamento dello strumento, per la straordinaria la contrazione va letta come un segnale di nuova e imminente disoccupazione, visto che questo particolare ammortizzatore è utilizzato in situazioni di ristrutturazione aziendale». Ma non sono solo i dati sul lavoro a preoccupare.

Export in calo «Ci sono altre due criticità molto forti e particolarmente rilevanti per l’Umbria – spiegano ancora Giovagnoli e Batazzi – la prima è l’andamento dell’export, che nei primi tre trimestri del 2014 è calato del 3,6%, ovvero di circa 100 milioni di euro. Pesa molto la siderurgia (-14,4%), ma anche depurando il dato dai metalli – spiegano ancora i ricercatori dell’Ires – la situazione risulta piatta (+0,02%) con una fortissima contrazione rispetto al terzo trimestre 2013 (quando l’export al netto della siderurgia cresceva del 10%)».

Crollano i consumi L’altro tasto particolarmente dolente è quello dei consumi: «Nel corso del trimestre le vendite al dettaglio hanno evidenziato un andamento fortemente negativo, -6,5% sullo stesso periodo 2013 – evidenziano Giovagnoli e Batazzi – con una flessione che interessa sia i generi alimentari che i non alimentari, compresa la grande distribuzione che in passato aveva invece tenuto».

«Quale ripresa?» Tanto che Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell’Umbria, commenta così: «In tanti parlano, per l’ennesima volta, di una ripresa che sarebbe alle porte, ma oggettivamente la situazione descritta accuratamente dal rapporto dell’Ires non lascia presagire alcun miglioramento. È necessario dunque mettere da parte questo ottimismo di maniera e individuare risposte reali in grado di invertire il trend».

Piano per il lavoro Bravi chiede quindi che «la priorità assoluta sia la realizzazione di un vero piano del lavoro per l’Umbria, che sfrutti anche le risorse rese disponibili dalla programmazione europea 2014-2020. Per questo già nell’incontro di venerdì 23 gennaio sul Dap in Regione chiederemo rassicurazioni e garanzie, per evitare di ritrovarci qui fra tre mesi a commentare ancora una volta dati drammatici e in peggioramento».

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