Due spacciatori, K.A. e D.I., entrambi venticinquenni, tunisini, irregolari sul territorio nazionale e pluripregiudicati, sono stati braccati per giorni dagli agenti della seconda sezione ‘Criminalità diffusa’ della squadra mobile di Perugia, che hanno documentato vari episodi di spaccio intercorsi tra i due pusher ed i loro clienti, spesso abituali, secondo un vero e proprio rapporto clientelare di fiducia: l’acquirente doveva semplicemente contattare uno dei due spacciatori con una semplice chiamata o un semplice sms per stabilire l’ora e la località dell’incontro per il successivo scambio.
Il cliente Quando hanno deciso di entrare in azione, gli agenti hanno bloccato un acquirente che, spontaneamente, non solo indicava il numero di cellulare del proprio spacciatore di fiducia, ma raccontava anche vari episodi in cui si era rivolto allo stesso, riconosciuto in un album segnaletico. Le varie cessioni, monitorate e documentate nelle zone di via Della Pallotta, Parco Sant’Anna e Ponte San Giovanni, si riferivano a piccole dosi di eroina e i due spacciatori, ovviamente, erano conosciuti dai loro acquirenti con nomi di fantasia, come ‘Omar’ o ‘Samir, oppure anche ‘Diego’.
Gli sms Sui telefoni cellulari degli acquirenti, ovviamente, erano salvati i numeri di telefono in uso ai due pusher ed in memoria ancora diverse chiamate a loro dirette o messaggini provenienti dalle loro utenze per la definizione degli incontri e con testi anche abbastanza espliciti, del tipo «è roba buonissima … spacca !».
L’arresto Come i poliziotti si aspettavano, i due hanno tentato di sottrarsi al controllo e, in particolare, di disfarsi di alcune schede Sim in loro possesso ed utilizzate esclusivamente per lo spaccio: non avendo con sé dello stupefacente, il solo possesso delle schede Sim dello spaccio, corrispondenti alle utenze chiamate dai vari acquirenti, è già un grosso ostacolo da superare per dimostrare la propria innocenza.
I precedenti Numerosi e diversi i trascorsi di polizia e giudiziari dei due fermati: ingresso illegale nel territorio dello Stato a partire da Lampedusa e Linosa, vari arresti per droga e per resistenza a pubblico ufficiale, sempre a Perugia; uno dei due è stato addirittura indagato per concorso in tentato omicidio in flagranza di reato. I due fermi sono stati entrambi convalidati e i due pregiudicati sono tutt’ora in carcere.