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Home » Violenza di genere: «Curiamo l’uomo»

Violenza di genere: «Curiamo l’uomo»

di Francesca Torricelli
31 Marzo 2016
in Altre notizie, Ambiente e salute, Attualità
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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di Fra.Tor.

«Si inizia con uno schiaffo, una spinta o un insulto di troppo. Ti accorgi più tardi di aver passato il segno. Lo fai una, due, tre volte. Poi sempre più spesso, Ti convinci che la violenza sia un comportamento ‘normale’ o, al limite, provocato dai comportamenti degli altri». Il 14 marzo è stato attivato dalla Usl Umbria 2 il centro di ascolto ‘Uomini fuori dalla violenza’, per fornire un aiuto concreto e un percorso di cambiamento a persone responsabili di comportamenti violenti nei confronti delle loro compagne o verso i familiari.

Uscire dal tunnel Questo nuovo servizio «nasce da un’idea di Teresa Di Lernia, dirigente psicologo dell’azienda Usl Umbria 2 che, studiando i dati Istat sulla violenza sulle donne, si è resa conto che era arrivato il momento di fare qualcosa», spiega il neo direttore generale della Usl Umbria 2, Imolo Fiaschini. «Abbiamo quindi formato un gruppo di lavoro che ha dato vita a questa sperimentazione che parte con uno sportello di ascolto a Terni e uno a Narni Scalo, ma che proseguirà anche a Foligno e Spoleto. Cercare di aiutare uomini che si rendono conto delle loro problematiche di violenza e che vogliono uscire da questo tunnel, è un imperativo, secondo noi, di qualsiasi azienda sanitaria che voglia prevenire questo genere di manifestazioni di violenza. Siamo convinti che, unitamente ai centri antiviolenza del territorio, questo servizio possa dare ottimi risultati».

L’INTERVISTA A IMOLO FIASCHINI – IL VIDEO

Partire dagli autori della violenza «Sulla scorta di esperienze di altre associazioni – questo è il terzo servizio pubblico in Italia, dopo Modena e Napoli – abbiamo pensato, anche noi, di affrontare la tematica della violenza nei confronti delle donne, prendendo il problema dalla parte degli autori delle violenze», sottolinea Teresa Di Lernia, dirigente psicologo Usl 2. «Abbiamo capito che se non si affronta anche dall’altra parte, il problema non si risolve. È una scommessa sulla quale la Usl 2 ha investito molto: sono stati, infatti, formati gli operatori telefonici e gli psicologi che gestiranno il centro, e crediamo che l’esperienza possa andare bene. Questo significherebbe che culturalmente c’è un’apertura e una possibilità di risolvere qualcosa. Almeno noi, ci crediamo fortemente».

Massima riservatezza Il centro d’ascolto ‘Uomini fuori dalla violenza’ è aperto a Terni, al centro di salute Colleluna in via del Modiolo 4, tutti i giovedì dalle 15 alle 18 e a Narni Scalo, presso il centro di salute di via Tuderte 12, tutti i lunedì, sempre dalle 15 alle 18. E’ possibile contattare il centro telefonicamente, dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 14, al numero verde 800.411.611 o via mail a [email protected]. «Il nostro obiettivo – aggiunge la dottoressa – è quello di fornire un percorso di cambiamento agli uomini, ma questo può avvenire solo attraverso l’assunzione di responsabilità. Non è facile per l’uomo prendere consapevolezza del problema, spesso dovrà essere proprio la donna ad aiutarlo in questo. Dovranno, però, essere gli uomini, in prima persona, a mettersi in contatto con noi e richiedere aiuto, da parte nostra garantiremo la massima disponibilità e riservatezza».

Percorso sperimentale Secondo Mara Gilioni, coordinatore sociale Usl 2, «la violenza, purtroppo, può essere sia fisica che psicologica, può attraversare trasversalmente tutte le donne e può provocare dei problemi di salute, dei disturbi psichici e può portare addirittura alla morte. Ma questo problema, in qualche modo, può e deve essere prevenuto. Dobbiamo mantenere alta l’attenzione. Questo, come già spiegato dai miei colleghi, è un servizio in via di sperimentazione, quindi flessibile e adattabile alle richieste delle persone. Sarà un percorso lungo, ci vorrà del tempo, ma siamo molto fiduciosi».

La strada da seguire «Questo è un tema molto impegnativo – interviene il vice sindaco di Terni, Francesca Malafoglia – e i miei complimenti vanno a questo staff per il coraggio. È stato un lavoro lungo e lo sarà ancora, sarà difficile e ci vorrà pazienza. Ma anche per quanto riguarda le donne non è stato facile e pure qualche passo in avanti, con il tempo, lo stiamo facendo. Il progetto necessità del massimo impegno da parte di tutti». Piera Piantoni, assessore del Comune di Narni, è «particolarmente felice di questo progetto. Di violenza sulle donne se ne parla, purtroppo, sempre più spesso. Si parla della donna, dei figli e del loro sacrosanto diritto di essere protetti e tutelati, ma ci siamo mai chiesti come poter affrontare la problematica dalla parte dell’uomo? Ci siamo mai chiesti come affrontare il problema dalla fonte? Questo progetto, finalmente, da risposta a delle domande che mi faccio da tempo. Credo proprio sia la strada giusta da seguire».

Importante la prevenzione «Un altro tassello della rete dei servizi socio-sanitari dell’Umbria», esclama in conclusione la presidente della Regione Catiuscia Marini. «I dati della nostra regione parlano chiaro: circa 20 mila telefonate all’anno al servizio ‘Telefono Donna’, che realizza azioni e interventi di prevenzione e contrasto del maltrattamento e della violenza nei confronti delle donne». Nei casi di violenza che si concludono con un femminicidio, «gli autori non sono sconosciuti, spesso sono nella rete più stretta delle conoscenze, presenti o passate. È qui che la prevenzione è importante. Abbiamo una responsabilità pubblica e le istituzioni non posso agire da sole, ma devono creare una rete con le forze dell’ordine, i servizi sanitari e quelli sociali».

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