Il fascicolo era finito da Terni a Perugia in seguito all’aggravante – associazione per delinquere – contestata dalla procura ternana. Ora, a quasi dieci anni di distanza dai fatti, il ‘papier’ viene rispedito di nuovo nella Conca, perché – secondo la magistratura perugina – di quell’aggravante non ci sarebbe traccia. La stessa aggravante che, a seguito del ping-pong fra i tribunali dei due capoluoghi, intravede ormai il traguardo, così può definirsi dal punto di vista delle difese, della prescrizione.
La vicenda Il procedimento è quello legato ad un presunto ‘giro’ di ragazze, alcune delle quali poco più che maggiorenni, portate in Italia dall’est Europa – soprattutto Romania, Russia, Bulgaria – con la ‘promessa’ di un lavoro regolare e tante speranze di iniziare una nuova vita. In realtà , per l’accusa, era tutto studiato a tavolino – dalle sistemazioni logistiche ai permessi di soggiorno per ‘turismo’ – per farle esibire in almeno tre night club del ternano dove, secondo l’accusa, venivano avviate alla prostituzione. Nei guai ci sono finite undici persone fra cui i gestori dei locali – uno a Stroncone e due a Terni – ma anche chi, ottenendo un permesso di soggiorno, mettendo a disposizione un’abitazione dove ospitare le giovani, organizzando il loro trasferimento da e per i locali, avrebbe offerto un supporto diretto.
Ping-pong A fronte dell’ipotesi prescrizione ormai matura per l’associazione per delinquere, restano in piedi le contestazioni relative al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e allo sfruttamento della prostituzione. A decidere sarà il gip di Terni, a cui l’omologo del tribunale di Perugia ha rinviato gli atti nell’udienza di martedì mattina. Fra i legali difensori degli indagati figurano gli avvocati Francesco Mattiangeli, Carlo Orsini, Lorenzo Piermarini, Massimo Proietti e Marco Francescangeli.