«C’è intenzione di chiudere la sezione infanzia della scuola statale di Maratta, ci sono troppe poche iscrizioni e si possono trovare soluzioni migliori». Così il sindaco Leopoldo Di Girolamo, lo scorso 2 agosto nel ‘famoso’ incontro con genitori e CoSec a palazzo Gazzoli, aveva di fatto annunciato il taglio della struttura per l’infanzia. Martedì è arrivata l’ufficialità’ da parte della giunta: proposta la ricollocazione alla ‘Giovanni XXIII’.

Riorganizzazione e dimensionamento Subito Campitello, quindi ‘Grillo Parlante’ e ‘Borgo Trebisonda’ – chiusura progressiva – e la statale di Maratta. Piano di tagli già noto da tempo e che ha scatenato il CoSec e non solo. Ora c’è il nero su bianco per Maratta: «La giunta – si legge nella delibera 248 – propone la ricollocazione presso l’istituto ‘Giovanni XXIII’ a far data dal prossimo anno scolastico 2017-2018, condizionata alla ricognizione sull’effettiva disponibilità di aula idonea e delle risorse finanziarie eventualmente necessarie per l’adeguamento degli spazi da parte dell’amministrazione comunale».
Recesso C’è quindi il mandato di «inviare la proposta alla Provincia al fine di inserirla nel piano provinciale, di attivare le procedure necessaria per il recesso del contratto di affitto a far data dal prossimo anno scolastico e di effettuare i sopralluoghi e le valutazioni sulla fattibilità degli eventuali adeguamenti dei locali presso la scuola ‘Brecciaiolo’.

La motivazione Un affitto ‘inutile’ da pagare per il numero di iscritti. Questa in sostanza la ragione del ‘taglio’: «L’amministrazione non ritiene più ragionevole garantire la disponibilità dei locali di Maratta, in quanto a fronte di una spesa legata all’affitto dei medesimi sussistono le condizioni potenziali di riassorbimento degli alunni presso la ‘Giovanni XXIII’. La scuola dell’infanzia di Maratta fa registrare attualmente 16 iscritti, che consentono solo in deroga la formazione della sezione». Il tutto è stato valutato in uno specifico incontro tenutosi giovedì scorso con i dirigenti scolastici delle direzioni didattiche e degli istituti comprensivi, oltre che essere in linea con quanto richiesto al punto 5 del dispositivo dell’atto di indirizzo – approvato l’8 settembre scorso – della II commissione: ‘Prima della revoca della deroga, pur prevedendo per motivi di risparmio il recesso del contratto di affitto il mantenimento della sezione in altra sede all’interno dello stesso Istituto comprensivo, considerando – si legge nell’atto – le esigenze del territorio periferico in crescita e tenendo presenti le decisioni in merito alla riorganizzazione dei servizi comunali’.