di S.F.
Il trio granitico è spezzato e Carbone, nella trasferta di Carpi, sarà costretto a rompere quel ‘puzzle’ ben definito ed efficace utilizzato nelle ultime gare. Vale a dire: niente Aresti e niente Masi al ‘Cabassi’, titolarità per quei giocatori che avevano pagato le incertezze e gli errori di Salerno, ovvero Di Gennaro e Meccariello. La lesione di primo grado all’adduttore del 30enne portiere sardo la brutta notizia settimanale per il tecnico calabrese. Di news invece non ne dà Avenatti in riferimento all’eventuale – molto – rinnovo contrattuale.

Giochi fatti Fuori l’estremo difensore di Carbonia e La Gumina, differenziato per Coppola e Di Livio in gruppo. Considerando le squalifiche di Masi e Defendi, l’undici anti Carpi è definito e il 45enne di Bagnara Calabra lo ha proposto nella partitella in famiglia: il 25enne beneventano accanto a Valjent, Petriccione interno destro vicino a Palumbo e Di Noia. Tutto confermato nelle restanti posizioni: per i rossoverdi dunque addio, seppur per una partita, a quegli automatismi difensivi più che fruttuosi nel trittico Virtus Entella-Frosinone-Brescia.
FELIPE AVENATTI SUL MOMENTO ATTUALE, IL RINNOVO E LA NAZIONALE
Doppia cifra da raggiungere Di certo Carbone non si schioderà dal tridente offensivo che vede Falletti rifinitore dietro Palombi e Avenatti. Il 20 delle ‘Fere’ ha un traguardo a portata di mano: «Questa è la mia migliore stagione da quando sono alla Ternana e mi fa piacere sapere che i miei sono sempre stati utili per vincere o pareggiare, speriamo di continuare a farlo per ottenere i tre punti. Carbone – sottolinea sul tecnico – mi ha dato tanta fiducia, lasciandomi con la testa libera per giocare tranquillo: una cosa che mi ha aiutato molto. Voglio raggiungere la doppia cifra prima che termini il girone d’andata». Al ‘Cabassi’ sotto con il tentativo numero uno.

La trasferta di Carpi Dopo Frosinone caccia all’impresa – o, meglio, portare via punti – contro un’altra retrocessa dalla serie A: «Contro il Brescia ho sbagliato, controllando male la palla: dovevo essere più concentrato per finalizzare e giocare la gara più tranquilli. In precedenza c’era stato l’assist dopo una nostra azione di pressing. A Carpi un match importante: il discorso – aggiunge l’uruguaiano – è più o meno identico a quello pre Brescia, ovvero che senza punti nella gara successiva non sarebbe servito a nulla aver fatto bene prima. Siamo saliti in classifica, vero, ma non abbiamo fatto nulla: non dobbiamo mollare, proseguendo con l’atteggiamento delle ultime tre gare».
Punto debole personalità La verve di Palombi aiuta e non poco Avenatti: «Fondamentale avere una punta di movimento e attacchi la profondità vicino, perché un difensore va sempre con lui e ho maggior spazio. Una mossa intelligente del mister. L’atteggiamento nella ripresa con il Brescia? Talvolta – ammette il 20 – mi innervosisco perché non riesco a fare le cose che dovrei, come in occasione del gol. So che è un punto debole la mia personalità, spero di migliorare».

Brutta aria Poco meno di due mesi e Avenatti sarà libero, volendo, di firmare per altre società in vista della stagione 2017-2018. Di recente l’uruguaiano aveva negato che ci fosse un qualcosa di concreto per il rinnovo e la situazione – nel contempo ne ha parlato ancora Carbone e Simone Longarini ha assicurato ai tifosi che ci sarà un’offerta – è rimasta la stessa: «Ancora nulla, poi se arriverà l’offerta ci penserò: nessuna idea a riguardo, ho testa libera e penso al campo. Non sono – cerca di chiudere il discorso Avenatti – in grado di dire nulla, se ci sarà vi dirò. I miei anni a Terni sono stati di grande crescita, sia a livello personale che calcistico: il bilancio è totalmente positivo, ora sono un giocatore diverso e ringrazierò sempre la Ternana».
La maglia ‘celeste’ L’Uruguay di Óscar Tabárez, salvo utopici crolli – 2° in classifica dietro il Brasile dopo la disputa di dodice gare su diciannove – parteciperà al mondiale in Russia, 2018. Difficile che Avenatti, specie considerando il potenziale offensivo della formazione sudamericana, possa essere preso in considerazione per ora, ma il pensiero rimane: «Un sogno da sempre. Arrivarci sarebbe il più grande momento della carriera e della vita: la ‘celeste’ indossata l’ho in testa fin da bambino e spero che qualche giorno avrò questa opportunità». Restando in B difficile che accada. Infine un ultimo auspicio: «Un un gol nel derby di ritorno, non ho mai segnato al Perugia». In tutto ciò il direttore generale Alessandro Capizzi festeggia i 34 anni: al momento rientra tra i ‘misteri’ della stagione rossoverde.