Non è la prima volta. Potrebbe non essere l’ultima. Il parco Sant’Angelo, uno dei polmoni verdi di Perugia, è luogo centrale ma sufficientemente nascosto e si presta diventare rifugio per sbandati, tossicodipendenti e senza fissa dimora, che lo occupano con giacigli di fortuna e tengono lontani i cittadini che vorrebbero frequentarlo per una passeggiata o per fare sport. Uno dei problemi principali, come verificato da umbriaOn, è che si tratta di un parco ‘chiuso’, con punti di accesso e di uscita, con mura di cinta che proteggono da sguardi indiscreti.
SANT’ANGELO, IL PARCO CHE NON C’È- LE FOTO
Nuova bonifica Periodicamente le forze dell’ordine intervengono per una testata e sistematicamente il parco si ‘ripopola’ dopo qualche giorno. L’ultimo intervento è tuttora in corso – ne dà notizia un comunicato – grazie a controlli straordinari degli agenti del posto fisso di Polizia in centro storico. Due giorni di controlli: allontanati senza tetto e tossicodipendenti, poi l’intervento della Gesenu, che ha ripristinato le condizioni di fruibilità dell’area verde. Tocca ora capire fino a quando. Intanto i controlli proseguiranno nei prossimi giorni.