L’emergenza sangue all’ospedale di Terni non si ferma. Per i gruppi ‘A positivo’ e ‘negativo’ e ‘0 negativo’ le scorte si stanno pericolosamente esaurendo, e in breve tempo potrebbe tornare a rischio l’operatività delle sale operatorie.
L’avis A lanciare l’appello è Patrizio Fratini, presidente ternano dell’Avis: «Nonostante un incremento di 220 donazioni nei primi tre mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014 da parte dei donatori Avis della provincia di Terni (127 provenienti da donatori residenti nel Comune), si sta di nuovo verificando, per i tre gruppi, una grave carenza. Il dato è preoccupante in quanto andiamo verso il periodo estivo, quando fisiologicamente c’è un calo delle donazioni».
Il fabbisogno Della cosa umbriaOn aveva parlato con Augusto Scaccetti, responsabile del reparto di immunoematologia e trasfusionale dell’ospedale Santa Maria, secondo il quale, mediamente, il fabbisogno «è di circa 10 mila unità di sangue, divise per i vari gruppi sanguigni, ovviamente. Il problema, però, è che nel 2014, ad esempio, sono state circa 8 mila e 800 le sacche di sangue disponibili nell’ospedale. Per questo motivo ci siamo trovati costretti a reperire le unità mancanti dagli ospedali regionali o addirittura extraregionali, a seconda dei gruppi sanguigni in carenza».
L’INTERVISTA AD AUGUSTO SCACCETTI
L’appello Patrizio Fratini lancia un appello: «Occorre uno sforzo straordinario e continuativo da parte di tutte le persone di buona volontà per dare ai nostri ospedali la certezza di poter disporre sempre del sangue necessario. Non bisogna mai dimenticare che una sacca di sangue si conserva solo per 45 giorni. Chiunque ha questi gruppi ed è in condizione di donare è pregato di recarsi con urgenza al SIT dell’ospedale di Terni».