Analizzare la qualità dello sviluppo economico nella Regione Umbria e rappresentare il punto di vista delle imprese cooperative. Questo lo scopo del congresso regionale dell’Agci Umbria (Associazione generale cooperative italiane) svolto venerdì al Cesvol di Terni alla presenza del presidente nazionale dell’Agci Rosario Altieri. Al congresso erano presenti i rappresentanti delle istituzioni (tra cui il senatore Gianluca Rossi, i consiglieri regionali Andrea Liberati, Raffaele Nevi, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo), i rappresentanti delle parti sociali (Cgil, Cisl, Uil), i vicepresidenti di Legacoop e Confcooperative Umbria Vladimiro Zaffini e Carlo Di Somma, l’Ordine dei consulenti del lavoro e altri rappresentanti del mondo professionale ed imprenditoriale della nostra regione.
La crisi Il rappresentante del coordinamento Agci Umbria, Gabriele Nardini, ha analizzato nella propria relazione «la qualità produttiva delle cooperative associate ad Agci Umbria, la loro crescita, il rapporto con le istituzioni e le necessità più urgenti per un corretto sviluppo economico e sociale». Gabriele Nardini ha sottolineato l’attraversamento «di un lungo periodo di crisi generalizzata, una profonda modificazione del lavoro e della organizzazione imprenditoriale, una parziale rivisitazione delle regole e delle procedure, una incertezza nella visione e nella strategia di cambiamento a medio e lungo termine, tutti fatti che non aiutano le piccole e medie imprese associate a trovare un proprio spazio, una propria identità ».
Economia partecipativa In questo quadro complicato i dati comunque certificano «una crescita complessiva dell’Agci e della cooperazione in Umbria», è stato detto. «La cooperazione infatti mantiene l’occupazione, investe su stessa e rilancia un modello di economia partecipativa. Risulta comunque evidente che il grado collaborativo con le istituzioni e tra le istituzioni necessiti di una qualità superiore e di una visione di medio e lungo termine in cui possano crescere, per merito, imprese innovative e competitive, supportate da regole eque e trasparenti nella lotta comune alle cooperative ‘spurie».
L’Agci Umbria esprime «una grande attenzione ai fenomeni di emarginazione dal lavoro, all’ingresso di giovani nel lavoro, alle fasce di popolazione più fragili, alla promozione della cultura d’impresa, alla interrelazione con le agenzie educative e l’associazionismo d’impresa». Negli interventi che si sono succeduti i delegati delle cooperative di Agci Umbria hanno coralmente dichiarato di sentirsi «parte del patrimonio produttivo della Regione Lazio» esprimendo un ringraziamento «a tutti i soci lavoratori che con il loro impegno quotidiano hanno permesso la crescita di una cooperazione sana in cui si esprimono identità , buon lavoro e alta qualità partecipativa».