Nel 2016 ogni cittadino italiano ha perso al gioco 385 euro. Ovviamente in media. E gli umbri? Un po’ meno, ma comunque la somma non è trascurabile: 357 euro. Considerando che c’è chi non gioca e non scommette nemmeno per sbaglio, qualcuno per ‘tentare la sorte’ ha perso molto, ma molto di più.
I numeri I dati sono stati resi noti dall’Agenzia delle Dogane e dei monopòli e offrono un raffronto realizzato negli ultimi dieci anni, dal quale si evince che la raccolta complessiva, cioè l’insieme delle puntate fatte dagli italiani, è passata dai 34,7 miliardi di dieci anni fa agli oltre 96 miliardi di oggi (+177%). Ad essere aumentati, però, sono anche i quattrini che gli italiani hanno perso al gioco (19,48 miliardi), 385 a testa contro i 248 di dieci anni fa.
L’Umbria Nel solo ‘canale fisico’ – nelle sale scommesse, ricevitorie e tabaccherie, insomma – in Umbria si è speso per il gioco un miliardo e 99 milioni (il dato dell’online non è stato reso noto): 737 dei quali nelle ‘macchinette’, 171 nelle lotterie, 101 al lotto, 58 nelle scommesse sportive ed il resto un po’ qui e un po lì.
La perdita Ogni giocatore, in media, ci ha rimesso 357 euro: 211 nelle macchinette, 61 nelle lotterie, 52 al loto e gli altri a scendere.
Quanto vale il gioco L’insieme delle puntate fatte dagli italiani, nel 2016, ha superato i 96 miliardi euro.
Il gioco in Italia Complessivamente, 19 miliardi e mezzo, i giocatori li hanno persi, 10 e mezzo dei quali con slot machine e simili. Quasi 17 miliardi, poi, gli italiani se li sono giocati online: perdendo quasi 600 milioni di euro. Senza tener conto dell’attività svolta su siti esteri.
