Favorire la vita indipendente, l’autonomia e l’inclusione sociale delle persone con disabilità. Questo l’obiettivo della giunta regionale con l’approvazione definitiva delle linee guidan in materia: «Da gennaio 2018, per la prima volta in Umbria, saranno attivati oltre 160 progetti», specifica l’assessore regionale alla salute e al welfare, Luca Barberini. I fondi a disposizione ammontano a 3,8 milioni di euro: destinatari dei progetti sono persone residenti in Umbria di età compresa fra 18 e 64 anni, con un Isee fino a 25 mila euro e in condizioni di accertata disabilità.
L’approvazione è arrivata in seguito a un’ampia fase di partecipazione con l’Ooservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità, le Federazioni maggiormente rappresentative al livello nazionale e i Comuni capofila delle zone sociali, che realizzeranno concretamente i progetti: «Si tratta – sottolinea Barberini – di una grande novità in materia di disabilità e di non autosufficienza perché per la prima volta, nella nostra regione, non sono istituzioni e servizi a stabilire i bisogni della persona disabile ma la persona stessa, attraverso progetti individuali e personalizzati che tengano effettivamente conto delle esigenze di ciascuno. È un vero e proprio cambio di paradigma, che prevede un approccio innovativo alla disabilità, ponendo al centro la persona e il suo progetto di vita. Si tratta di un percorso atteso da anni, non solo dalle persone disabili e dalle loro famiglie ma anche dalle associazioni del settore, con la comunità che si fa carico di chi è più fragile favorendone autonomia e inclusione».
I 166 progetti e i fondi Barberini evidenzia che «l’obiettivo è dare risposte più efficaci ai bisogni, promuovendo un processo d’innovazione culturale, metodologica e organizzativa e riorientando i servizi verso l’autodeterminazione, la promozione dell’autonomia e la piena integrazione sociale delle persone con disabilità. A tale scopo, con risorse del fondo sociale europeo 2014-2020, sono stati stanziati quasi 2,4 milioni di euro, destinati alle dodici zone sociali dell’Umbria, per realizzare 126 progetti sperimentali di vita indipendente. Sono stati inoltre previsti ulteriori 800 mila euro con il fondo nazionale per la non autosufficienza e altri 600 mila euro con la nuova programmazione Prina (Piano regionale integrato non autosufficienza), che permetteranno di realizzare altri 40 progetti».
I dettagli «I progetti di vita indipendente – conclude Barberini – saranno definiti sulla base delle caratteristiche di ogni singolo richiedente e potranno riguardare percorsi di studio e formazione, lavorativi, di assunzione di carichi familiari, attività di rilevanza sociale, azioni comuni di vita quotidiana, esperienze di coabitazione sociale, tutti mirati all’approccio verso l’autonomia». Le modalità di accesso ai percorsi di vita indipendente verranno indicate in un avviso pubblico predisposto dalla Regione per assicurare omogeneità di trattamento su tutto il territorio regionale ed emanato nel prossimo gennaio dai Comuni capofila delle zone sociali. I contributi erogati vanno da 12 a 18 mila euro a progetto, per una durata massima fra 12 e 18 mesi. Sono destinati a coprire i costi per operatori, regolarmente contrattualizzati, individuati come assistenti delle persone con disabilità, per la locazione dell’unità immobiliare nella quale viene realizzato il progetto e per l’acquisto di ausili all’autonomia.