«Visto l’allarme suscitato dall’allerta meteo emanato dalla Regione dell’Umbria in data 23 febbraio e l’avviso di condizioni metereologiche avverse diramato il 24 febbraio e ribadito il 25 dalla Protezione Civile, molti sindaci dei Comuni dell’Umbria hanno emesso ordinanze di chiusura delle scuole, altri, tra i quali il commissario prefettizio del Comune di Terni hanno invece ordinato la sospensione dell’attività didattica, imponendo così al personale Ata di essere presente a scuola». La denuncia arriva dal Cobas di Terni, il Comitato di base della scuola.
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Discriminazione «Come è già avvenuto in occasione delle scosse sismiche dello scorso anno – si legge in una nota del Cobas – si assiste ad una sorta di discriminazione per i collaboratori, gli amministrativi ed i tecnici delle scuole, costretti a presidiare le scuole vuote in caso di allarme meteorologico o, fatto ancora più preoccupante, a seguito di scosse sismiche. Se è importante in questi casi, dati anche i tragici precedenti, l’applicazione del principio di precauzione non si comprende perché questo principio non debba valere per il personale Ata, visto che se si ordina la sospensione dell’attività didattica, nelle scuole vuote deve rimanere il personale Ata nei fatti senza alcuna tutela».
Tutela della salute Il Cobas «a prescindere dal fatto che stamattina la situazione meteo non è grave come previsto», vuole ribadire e rivendicare «l’applicazione di un principio: la necessità di chiusura delle scuole per garantire la tutela della salute e della sicurezza di tutto il personale della scuola, compresi gli Ata che, considerati come paria, negli ultimi anni stanno subendo tagli pesantissimi, un aumento inaccettabile delle mansioni e spesso non vengono neanche sostituiti in caso di malattia o assenza. Abbiamo fatto formale richiesta al commissario prefettizio di Terni e ai sindaci della provincia di Terni che, in caso di allerta meteo, di allarme sismico o di altri eventi, si deliberi la chiusura delle scuole e non la mera interruzione dell’attività didattica, per tutelare equamente studenti, docenti e il personale Ata.».
Cgil Terni «A seguito dell’ordinanza di sospensione dell’attività didattica – si legge in una nota di Cgil Terni – emanata dal commissario straordinario del Comune di Terni, la Flc-Cgil di Terni comunica di contestare tale decisione in quanto tale provvedimento non prevede la chiusura delle scuole, ma semplicemente si limita a indire un blocco dell’attività didattica, con i docenti e gli studenti che potranno restare a casa, mentre il personale Ata sarà comunque costretto a raggiungere gli istituti scolastici, spesso da fuori comune, con tutti i disagi del caso. Stigmatizziamo inoltre che tale incomprensibile disparità di trattamento riguarda il solo Comune di Terni in tutta la provincia».
Uil scuola Terni «Come al solito, anche in occasione degli eventi meteorologici che hanno colpito la nostra provincia nella notte tra il 25 e il 26 di febbraio, il Comune di Terni, a differenza di altri Comuni, ha previsto la sospensione dell’attività didattiche, e non la chiusura delle scuole, cosicché il personale amministrativo, tecnico e ausiliario ha dovuto comunque svolgere il proprio servizio». Così in una nota Lucia Marinelli di Uil scuola Terni. «Ci chiediamo: perché questa disparità di comportamento non solo tra Comuni, ma anche rispetto ai diversi profili professionali che operano nella scuola? Già lo scorso anno, in occasione del terremoto, ciò causò disagi, oltreché lamentele, tra il personale coinvolto, quasi come se il problema della sicurezza e della salute sia riservata solo ad alcune categorie di lavoratori». La Uil scuola chiede «che sia mostrata più attenzione verso questo tipo di problematiche che, ogni anno, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, sono causa di malessere e disparità, quando tutto si potrebbe risolvere se si tenesse un comportamento più coerente tra tutti Comuni della nostra provincia».