Assunzione definitiva di circa quattrocento operatori – personale medico, tecnico-professionale e infermieristico – in applicazione del decreto Madia per il superamento del precariato nella pubblica amministrazione. La Regione ha avviato il percorso per la stabilizzazione dei lavoratori precari nella sanità umbra: l’assessore Luca Barberini ha incontrato Fp Cgil, Fp Cisl e Fp Uil per la definizione di tempi e modalità applicative della normativa.

Patrimonio e professionalità Barberini sottolinea che «la stabilizzazione dei precari della sanità – ha sottolineato l’Assessore nel corso dell’incontro – è una precisa scelta politica della Regione Umbria, poiché la legge Madia rende facoltativo e non obbligatorio il processo. L’idea è quella di non disperdere il patrimonio di professionalità e competenze acquisito negli anni, assicurando stabilità ai professionisti coinvolti, riconoscendo pienamente il loro percorso di studio, di formazione e di lavoro e rafforzando ulteriormente il sistema sanitario regionale».
Le procedure L’assessore evidenzia come il «il processo sia stato già avviato, la giunta regionale ha deliberato in tal senso e recepito l’accordo, siglato nei giorni scorsi, in conferenza Stato-Regioni. Ora le aziende sanitarie regionali dovranno dare esecuzione concreta alla stabilizzazione di quanti soddisfano i requisiti previsti dal decreto legislativo 75/2017, attivando le diverse procedure previste. Secondo una prima stima, si tratta di circa 400 persone tra comparto e dirigenza medica. La stabilizzazione potrà avvenire nell’arco del triennio 2018-2020, ma l’obiettivo dell’assessorato è completare il percorso entro il 2018».
I sindacati Sponda Cgil, Cisl e Uil, c’è «soddisfazione per il l’esito dell’incontro con l’assessore. Le parti hanno concordato di favorire il completamento del processo di stabilizzazione del lavoro precario, visto il documento della conferenza Stato-