Anche Monsignor Renato Boccardo, presidente della conferenza episcopale umbra, e Paolo Giulietto, ausiliare di Perugia, raccolgono ovviamente e rilanciano l’appello di Papa Francesco e del Cardinale Gualtiero Bassetti sull’accoglienza dei migranti, in generale, e dei profughi della nave Diciotti in particolare.
L’APERTURA DI BASSETTI: «MIGRANTI DELLA DICIOTTI ANCHE IN UMBRIA»
«Ero straniero…» In tempi in cui la fede e le sacre scritture vengono brandite come arma politica, spesso a sproposito, non sembra essere causale la citazione del vangelo che fa il vescovo Giulietti: «Ero straniero e mi avete accolto». Un modo per sottolineare come la vocazione della chiesa cattolica sia quella dell’accoglienza e non dei respingimenti: «Un lavoro di supplenza, rispetto alle prerogative dello Stato».
La sfida dell’integrazione «Non è giusto che per fare pressione sull’Europa si sfrutti la necessità di queste persone – ha aggiunto Boccardo, capo della diocesi di Spoleto Norcia – che vanno invece accolte: in Umbria i migranti hanno trovato accoglienza cordiale e familiare, tante famiglie si sono fatte carico di introdurle gradualmente nel tessuto sociale dei paesi dove sono stati accolti, mi sembra ci siano una sensibilità e una generosità che meritano di essere messe in risalto. Certo, dopo l’accoglienza, la grande sfida è l’integrazione. Non è sufficiente accogliere i profughi, ma offrire loro una vita serena e normale, quindi integrarli, rispettando le differenze e le loro tradizioni, ma inserendoli in un tessuto sociale che garantisca loro una vita dignitosa».
Polemiche social Intanto, va registrato però che molte reazioni sono negative rispetto all’apertura della chiesa. E in particolare sui social, dove la maggior parte dei commenti al nostro articolo sono state di segno opposto alle parole di Bassett: non apertura ma chiusura. Commenti conditi spesso di luoghi comuni e di populismi, che riportiamo in uno screen per dovere di cronaca.