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Home » «Villalago nel degrado, chiediamo verifiche»

«Villalago nel degrado, chiediamo verifiche»

di Francesca Torricelli
13 Novembre 2018
in Dal territorio, Politica
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
Una foto di marzo 2017

Una foto di marzo 2017

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Verificare lo stato di Villalago, passato dai fasti ormai lontani di UmbriaJazz al completo degrado, come testimonia anche il noto portale traipadvisor.it: a chiedere che venga riaccesa l’attenzione sulla storica dimora signorile e sul relativo parco – al centro tra l’altro di un’operazione di taglio degli alberi – sono i consiglieri regionali del Movimento 5 stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, che hanno presentato un’interrogazione in Regione sul tema.

La vicenda

I due ricordano che la dimora di Villalago e il parco a uso pubblico, di circa 63 ettari, rappresentano un sito di grande pregio architettonico-ambientale per il territorio ternano, anche a fini turistici, ma da anni non risulterebbe fruibile ai cittadini, dopo che la Provincia, nel 2016, ne ha appaltato la gestione. Peraltro, su TripAdvisor, il 70% dei visitatori (anni 2013-2018) dà un giudizio pessimo/scarso dell’area. Secondo Liberati e Carbonari si dovrebbe allora «verificare l’eventuale rispetto dei vincoli contrattuali ai fini della tutela e valorizzazione del sito stesso, come già denunciato circa un anno fa da un ex consigliere della stessa maggioranza del Comune di Terni, nonché ex consigliere provinciale, Sandro Piccinini, e come riportano le cronache della vicenda, secondo cui già alcuni anni fa, precedentemente agli eventi e danneggiamenti dovuti al sisma, la società che aveva ottenuto in appalto il Parco e la Villa sembrava risultare inadempiente ad alcuni rilevanti impegni contrattuali, al punto che l’allora medesimo consigliere richiese la revoca dell’appalto, giacché, a suo dire, tali inadempienze potevano aver contribuito all’ulteriore degrado del bene pubblico in questione».

L’incendio e gli abbattimenti

Nel 2012, inoltre, il Parco di Villalago, a causa di un incendio doloso ha perso un grande numero di esemplari e negli anni in cui è stato affidato alla predetta società, ha dunque perso la fruibilità pubblica, ovvero, salvo alcuni giorni, per un brevissimo lasso di tempo i cittadini sarebbero potuti accedere dietro pagamento di un biglietto – al riguardo vengono chieste verifiche – ma il parco stesso, a dire dei cittadini, non appariva già più in buone condizioni. Tra le varie questioni c’è poi quella dell’ordinanza comunale riguardante l’abbattimento di 21 alberi monumentali, abbattimento ancora in corso in tutta l’area del parco della Villa e definito «irragionevole», con il rischio «di rovinare essenze pregiate – continuano Liberati e Carbonari – che si trovano nel suolo, per cui Villalago è famosa per la grande varietà di orchidee spontanee, di straordinaria bellezza che richiamano appassionati anche da fuori regione». In merito a questo taglio, tra l’altro, nell’ottobre scorso è stato consegnato un esposto-denuncia alla presidenza della Regione Umbria – direzione generale foreste, montagna, sistemi naturalistici, faunistica ed alla soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio ufficio da parte di alcune associazioni ambientaliste.

Le richieste

A fronte di questa situazione i due pentastellati chiedono verificare ad oggi se la società che detiene l’appalto abbia rispettato i termini sottoscritti con l’ente Provincia o se invece risultino mancanze, come segnalato nell’interrogazione dell’ex consigliere Piccinini e se il Parco abbia mantenuto la pubblica fruizione. Inoltre, tra le varie cose, viene chiesto lo stato di vulnerabilità sismica di Villa Franchetti e i concreti progetti esistenti per il suo rilancio, al di là di parole e convegni, con il necessario supporto della Regione.

Luce puntata sugli alberi

Quanto ai recenti tagli, viene chiesto alla Regione di verificare se «siano state rilasciate le autorizzazioni amministrative complete e idonee, con prescrizioni e/o nulla-osta (Valutazione incidenza ambientale con parere favorevole) e se questa documentazione sia idonea e preveda quanto previsto dalla legge che tutela i Beni culturali, essendo l’area del parco sottoposta a vincolo di tutela ambientale e paesaggistica». Inoltre viene richiesta «la verifica del numero totale degli alberi abbattuti tramite un sopralluogo, con una rilevazione sul campo effettuata sui tronchi degli alberi, per conteggiare il numero delle piante e la tipologia tagliata, e se questi corrispondano per numero e tipo a quelli eventualmente autorizzati». Si chiede infine «se sia stato previsto il rimboschimento, con il ripristino di un’essenza per ogni albero tagliato».

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