Li hanno presi dopo una nottata di appostamenti e una giornata di ricerche. Erano nelle campagne di Collazzone, ai lati della E45. Inzuppati di acqua, con i vestiti lisi e – alcuni – anche senza scarpe. Sono in cinque, sono rumeni e vengono tutti dalla Campania, dove sono stati rispediti dopo l’arresto con obbligo di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria.
Oltre 20 furti simili

Negli ultimi tempi hanno commesso numerosi furti notturni – oltre 20 i casi cui potrebbero essere riconditti – nella zona industriale Pian di Porto, a Todi. Fino a quando – venerdì pomeriggio – i carabinieri del Norm di Todi, in collaborazione con quelli del comando stazione di Acquasparta, di Collazzone e del Norm di Terni, hanno bloccato e arrestato il gruppo criminale. A fornire un resoconto dell’operazione, presso il comando provinciale dei carabinieri di Perugia, c’erano il tenente colonnello Domenico Mastrogiacomo, il capitano Alessio Perlorca, comandante della compagnia di Terni, il capitano Luigi Salvati Tanagro, comandante della compagnia di Todi, i comandanti delle stazioni di Acquasparta (Domenico Bellacicco) e Collazzone (Francesco Barbato), il comandante del Norm di Todi Bartolomeo Aleo.
Diciotto ore per prenderli tutti
Ma tutto era cominciato la sera prima, quando – intorno alle 22 – era suonato l’allarme del Consorzio Agrario, poi quello di un’officina poco distante, infine quelli di due negozi di elettronica e una ferramenta. Alcuni colpi non riescono, altri vanno a segno: portate via motoseghe, decespugliatori e altri attrezzi agricoli. Nel frattempo i carabinieri erano giunti sul posto, ma siccome i ladri erano a piedi e si muovevano con fare esperto non sono riusciti a intercettarli, fino alle 7 del mattino, quando un’auto bianca si è fermata ai lati della carreggiata sulla E45 e il gruppo è salito a bordo con la refurtiva. A quel punto, i militari si sono lanciati all’inseguimento: in un primo momento c’era stata la possibilità di fermarli all’interno della galleria di Collazzone, che però è a doppio senso di marcia: «Poteva essere pericoloso, visto che in quel punto c’è un restringimento di carreggiata», hanno raccontato i militari. Per questo si è deciso di proseguire, fino a quando l’auto è stata bloccata e i componenti sono scappati a piedi per le campagne.
La collaborazione dei cittadini

È a quel punto che si è verificato un fatto molto importante, più volte sottolineato nel corso della conferenza: i residenti del posto, fra cui diversi cacciatori con i loro cani, si sono uniti ai carabinieri nella ricerca dei ladri. Intanto, da Pratica di Mare arrivava pure un elicottero. Tutto è terminato nelle prime ore del pomeriggio, quando i militari hanno messo le mani sull’ultimo componente della banda. I cinque sono molto giovani – V.P. (24 anni), D.M. (23), C.V.L. (30), A.F.E. (29) e G.L. (22) – e hanno tutti precedenti penali specifici. Uno di loro anche una rapina. Tre di loro risiedono in un campo Rom di Gianturco; uno nell’avellinese; un altro ancora a Villa Literno, nel casertano. Una volta condotti in carcere, il tribunale di Spoleto ha convalidato l’arresto disponendo l’obbligo di dimora nei comuni di residenza e di presentazione alla polizia giudiziaria. La refurtiva recuperata è stata riconsegnata ai legittimi proprietari.
L’indagine si concentra su Acquasparta
C’è – secondo il capitano Alessio Perlorca, comandante della compagnia carabinieri di Terni – «fondato motivo di ritenere che i cinque arrestati possano essere gli autori di una serie di furti tentati e consumati nel territorio di Acquasparta. Dalla metà di settembre fino al giorno degli arresti sono state colpite poco meno di dieci aziende nell’area industriale di Acquasparta, dove l’attenzione della banda si è principalmente rivolta ad officine meccaniche e ad aziende del ramo dell’edilizia. In totale sono stati sottratti circa cento pneumatici, vari attrezzi da lavoro e impiantistica in rame e ottone per la casa. In un caso era stato tentato il furto di un mezzo per il movimento terra ma l’immediato intervento della pattuglia li aveva messi in fuga. Al momento – spiega il comandante della compagnia di Terni dell’Arma – sono in corso, in sinergia con i militari della compagnia di Todi, ulteriori accertamenti per la raccolta di elementi di responsabilità a carico dei cinque, con l’attenta verifica di ogni colpo messo a punto o tentato nel corso degli ultimi tre mesi». Di recente i controlli lungo l’E45 – da Terni a San Gemini, fino ad Acquasparta – sono stati intensificati dai carabinieri, con risultati piuttosto positivi.

Collaborazione a 360 gradi
«La polizia giudiziaria – prosegue il capitano Perlorca – è fatta di piccole cose semplici. Spesso in tv vediamo film dove sembra tutto semplice e immediato ma la realtà è ben diversa. C’è molto sacrificio e disponibilità dei militari, che spesso operano la notte, in ogni condizione climatica, superando anche la piccola frustrazione del servizio che non produce frutti, non demordendo sino a raggiungere l’obiettivo come in questo caso. E ancora una volta è importante l’azione dei comandanti di stazione che, durante le operazioni di ricerca, hanno allertato le persone di fiducia sul territorio chiedendo di segnalare qualsiasi movimento sospetto. E così è stato quando cittadini di Rosaro, Rosceto e Collevalenza ci hanno segnalato i cinque soggetti che si muovevano sul territorio».
Rapporto cittadini-Arma
«Grazie alla diffusione capillare dell’Arma sul territorio – ha detto Mastrogiacomo – stiamo cercando di intensificare i controlli nei centri lungo la superstrada E45». Più volte i militari presenti hanno sottolineato la collaborazione dei cittadini – ed anche di alcuni cacciatori della zona – in un’area piuttosto vasta e impervia a cavallo fra le province di Perugia e Terni, nelle campagne di Todi. «L’aiuto dei civili è prezioso – ha puntualizzato Salvati Tanagro – quando un cittadino compone il 112 per segnalare un episodio ci aiuta a fare meglio il nostro lavoro».