A due settimane dall’incendio scoppiato alla Cores-Corecom di Vascigliano, Arpa Umbria ha diffuso i dati definitivi delle analisi effettuate su aria, suolo e vegetali in un raggio di 1.500 metri dall’area del rogo. I numeri fanno seguito a quelli diffusi nei giorni immediatamente successivi il fatto, in cui l’Agenzia evidenziava come tutti i valori degli inquinanti fossero a norma, pur a fronte di un incremento anomalo delle diossine – quattro volte superiori al valore medio di giugno – registrato nell’area di Vascigliano.
Aria «I micro inquinanti organici rilevati sia dal mezzo mobile, presente da circa un mese nell’area industriale di Vascigliano, che dal campionatore ad alto volume – spiegano da Arpa Umbria – presentano valori di concentrazione inferiori o prossimi ai rispettivi limiti di quantificazione. Per il parametro diossine-furani, le concentrazioni sono risultate sempre inferiori a quanto indicato per ambienti esterni – 40 femto grammi per metro cubo di aria – dalla Commissione consultiva tossicologica nazionale».
Impennata di diossine «Si evidenzia comunque – precisa Arpa – che le concentrazioni rilevate dal mezzo mobile risultano quattro volte superiori rispetto al valore medio mensile rilevato nel corso del mese di giugno 2015, pari a 5 femto grammi per metro cubo».
«Nessuna anomalia» Valori inferiori al limite anche per il Benzo(a)pirene, unico fra gli Idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) per cui è posto un valore obiettivo (1 nano grammo per metro cubo, come media annuale sul Pm10). Allo stesso modo i valori dei metalli presenti nel particolato atmosferico – arsenico, cadmio, cromo, nichel e piombo – sono «in linea con quelli medi settimanali rilevati dallo stesso laboratorio mobile Arpa a giugno». Anche l’analisi dei dati relativi ad azoto (NO2), monossido di carbonio (CO) e biossido di zolfo (SO2) – spiegano dall’agenzia – «non evidenziano andamenti anomali né durante l’intervallo temporale dell’incendio, né durante le ore successive». Circa, infine, i campionamenti effettuati tramite sacche nella mattina successiva l’incendio, fra le ore 6 e le 7, i risultati «hanno messo in evidenza presenza di sostanze BTEX (soprattutto Tolueni e Xileni) a livelli di concentrazioni normalmente riscontrabili attraverso i monitoraggi ambientali di routine in tema di qualità dell’aria».
Suolo I campionamenti sulla matrice suolo e sui vegetali a foglia larga – foglie di girasole, vite, sambuco, nespolo e mais – sono stati effettuati per valutare le ricadute dei micro inquinanti organici prodotti durante l’incendio. «Nei campioni di suolo – si legge nella nota diffusa da Arpa Umbria – sono stati riscontrati valori di concentrazione di diossine-furani, Ipa e tutti i congeneri dei policlorobifenili, inferiori ai rispettivi limiti di quantificazione».