La pioggia era attesa ed è arrivata, puntuale, sabato mattina insieme ad un forte vento di scirocco. Anche Terni alle prese con il maltempo e le precipitazioni, a tratti molto intense, hanno causato alcuni allagamenti e disagi. Come in via del Rivo – in particolare il tratto iniziale che parte da piazzale Marinai d’Italia – che si è nuovamente allagato come già accaduto almeno due volte nell’ultimo mese. Un problema ‘storico’ a cui non è stata trovata, finora, una soluzione. Intanto lavoro intenso per i vigili del fuoco su tutto il territorio provinciale.
Ed è polemica
L’occasione degli allagamenti viene còlta dalle opposizioni in consiglio comunale – Senso Civico, M5s, Pd e Terni Immagina – per polemizzare con l’amministrazione comunale: «Seppur lontana dal mare – affermano i consiglieri comunali – a Terni sembra esserci bisogno del Mose al pari di Venezia. Come è sotto gli occhi di tutti ad ogni acquazzone continuano ad allagarsi interi quartieri della nostra città. Da giorni riceviamo segnalazioni di tombini ostruiti che generano veri e propri laghi che rendono impraticabili strade e marciapiedi sia per i pedoni che per gli autoveicoli. Nonostante le sollecitazioni l’amministrazione non fa niente. Sconvolgenti le immagini di via Bramante e borgo Rivo che circolano in queste ore, dove l’acqua ha raggiunto livelli mai visti prima. Il maltempo era atteso da giorni, la manutenzione straordinaria non è arrivata ma a gravare è purtroppo l’assenza di ordinaria manutenzione da parte del Comune. Una negligenza che è andata a gravare sul lavoro dei vigili del fuoco, come sempre prontissimi ad intervenire. Oltre all’assenza di manutenzione dei tombini, pesano anche scelte sbagliate sulla gestione del verde, come le potature non eseguite correttamente, una pratica che genera una sovrapproduzione di fogliame che una volta caduto va ad ostruire più rapidamente gli scarichi fognari. Queste sono solo alcune delle cause di una situazione che puntualmente presenta il conto mettendo a rischio l’incolumità dei cittadini e di chi opera a tutela della loro salvaguardia. Da oltre un anno ormai è stato approvato un atto di indirizzo proveniente dalle minoranze che impegnava l’amministrazione ad aderire alle politiche per l’adattamento climatico , studiare le varie zone critiche della città e ripensare, col supporto della rete nazionale di tanti comuni già attivi in questo senso, le infrastrutture, programmando e realizzando interventi mirati volti a prevenire fenomeni di allagamento sempre più frequenti. Una rete che permette e favorisce anche l’accesso a fondi europei. Purtroppo, come dimostrano i fatti, la delibera votata all’unanimità dal consiglio è rimasta carta morta. All’amministrazione non interessano progetti di lungo respiro, ma soltanto fare spot propagandistici per tentare di distrarre i ternani dalla sua insipienza e incapacità. In una città dove chi governa non sa dare la minima speranza per il futuro – concludono le opposizioni – sarebbe opportuno quantomeno che i cittadini, oltre pagare tasse e gli stipendi ad una delle giunte più costose della storia, ricevessero almeno i servizi minimi e vedessero una amministrazione finalmente attivarsi dopo oltre due anni di inerzia».