Buone notizie per Acciai speciali Terni arrivano da Bruxelles, dove la Commissione europea ha dato il via libera ad ulteriori dazi anti-dumping definitivi sulle importazioni di fogli e rotoli (coils), di acciai inossidabili e laminati a caldo dall’Indonesia, dalla Cina e da Taiwan. Un argomento particolarmente sentito dalle parti di viale Brin, per far fronte alla fortissima concorrenza asiatica.
I dettagli
I dazi saranno in particolare del 17,3% sulle importazioni dall’Indonesia, fino al 19% sulle importazioni dalla Cina e fino al 7,5% per le importazioni da Taiwan. I produttori italiani – insieme a quelli di tutti gli altri paesi europei, Belgio e Finlandia in primis – potranno così vedere mitigati i danni causati dal dumping. I dazi entreranno in vigore da giovedì e fanno seguito ad una indagine aperta dalla stessa Commissione europea ad agosto 2019 per verificare gli effetti della concorrenza e valutare la misura di difesa commerciale.
«Volontà di proteggere l’azienda da qualunque pratica commerciale sleale»
Sul tema interviene l’europarlamentare del M5S Daniela Rondinelli: «La Commissione europea sta seguendo con grande attenzione le indiscrezioni apparse nelle scorse settimane sugli organi di stampa relative alla possibile vendita di Ast. In risposta all’interrogazione che abbiamo presentato, la commissione ribadisce la sua piena disponibilità e volontà di proteggere l’azienda da qualunque pratica commerciale sleale. Tuttavia, non avendo ricevuto alcuna notifica ufficiale da parte degli organi nazionali competenti, la Commissione non può ad oggi esprimersi né sulla vendita di Ast ai sensi del regolamento sulle concentrazioni dell’Ue, né sull’eventuale conformità alle sue decisioni del 2014. Le Acciaierie Speciali Terni, con i suoi 2.350 lavoratori, rappresentano una realtà produttiva fondamentale non solo per l’Umbria ma per l’intero Paese. Sarà nostro – conclude – preciso impegno vigilare affinché sia effettuata un’istruttoria completa ed esaustiva in grado di garantire il mantenimento della capacità produttiva e dei livelli occupazionali in un quadro europeo ed internazionale di concorrenza leale».