Treofan, parte la controffensiva: esposti e controlli

Mercoledì visita nel sito del personale dell’Agenzia delle Dogane, gruppo di lavoratori pronto ad andare in procura

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di F.L.

A 24 ore dall’avvio delle lettere di licenziamento ai 139 dipendenti della Treofan di Terni (più tre dirigenti di base a Milano), si fanno sempre più agguerrite le posizioni di sindacati, istituzioni e lavoratori contro la decisione di Jindal di mettere in liquidazione la fabbrica. E tutto fa prevedere che ci saranno strascichi legali.

VIA AI LICENZIAMENTI PER 142 DIPENDENTI

Fabbrica ai raggi X

Mercoledì nello stabilimento del polo chimico sono arrivati gli ispettori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, una ‘visita’ che probabilmente non casualmente fa seguito alle parole del sottosegretario del Mise, Alessandra Todde, che martedì pomeriggio aveva assicurato massima attenzione, in accordo con Regione, Confindustria e organizzazioni sindacali, sulla vicenda. Probabile che il personale doganale voglia vederci chiaro sulla correttezza della procedure con le quali materie prime e prodotti, nel corso degli ultimi mesi, sono stati dirottati da Jindal verso altri siti del gruppo anche all’estero. La visita dell’Agenzia delle Dogane fa seguito tra l’altro a quella di altri organi, come Arpa, Noe e vigili del fuoco, registrati nei giorni precedenti. Segno che il disimpegno di Jindal sarà accompagnato – almeno nelle intenzioni e con la speranza che non si ormai troppo tardi – da un’adeguata verifica delle istituzioni preposte, senza ‘sconti’.

I LAVORATORI SI INCATENANO SUL SILO

Il tema finanziamenti e l’esposto

«Ora è guerra» dice intanto un gruppo autonomo di lavoratori, annunciando la presentazione di un esposto in procura per i finanziamenti pubblici elargiti a Jindal per lo stabilimento di Brindisi, che avrebbero obbligato la multinazionale indiana a non chiudere altri stabilimenti. Il tutto emergerebbe da documenti ufficiali redatti dalla Regione Puglia, in mano agli stessi lavoratori. Si attendono le mosse ufficiali dei sindacati, che sia a livello nazionale che locale stanno analizzando le lettere di licenziamento per eventuali impugnazioni, così come la regolarità della messa in liquidazione. La vertenza è decisamente destinata a continuare a colpi di carte bollate.

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