La presa di posizione di Sinistra Ecologia Libertà è durissima e, c’è da scommetterci, non passerà inosservata. Soprattutto perché ci sono dei destinatari precisi: «La lettura dei dati sull’attività del consiglio comunale di Terni presentati in questi giorni – dice infatti Sel – offre diversi punti di riflessione interessanti, soprattutto in merito ai costi della politica».
La «sfacciataggine» Già dalle prime parole si capisce dove Sel voglia andare a parare: «Come Sinistra Ecologia Libertà abbiamo sempre ritenuto importante fare atti ragionati e non populistici su questo argomento che vede giustamente l’opinione pubblica particolarmente attenta e sensibile. Per questo siamo sobbalzati sulla sedia vedendo la sfacciataggine e la prosopopea con cui quei dati sono stati illustrati. Risulta innanzitutto gravissimo che l’attuale consiglio, pur avendo molti meno membri di quello precedente alla fine dell’anno, continuando con questo andazzo, costerà lo stesso, se non di più, al contribuente ternano».
I numeri Il circolo ternano di Sinistra Ecologia Libertà ne ha per tutti, opposizione compresa: «Basta confrontare i primi cinque mesi di questo anno con i primi cinque mesi del 2013 per accorgersi che si è speso di più questo anno rispetto al precedente nonostante, lo ribadiamo, otto consiglieri in meno. La crisi evidentemente non vale per i membri del consiglio comunale, e neanche per i grillini locali che hanno evidentemente dato il loro contributo per la crescita dei costi».
Mascio Un altro, secondo Sel, «per cui la crisi non conta è poi il presidente del consiglio attuale che, senza vergogna, ha provveduto ad alzarsi lo stipendio rispetto al suo predecessore, Giorgio Finocchio. Il presidente Finocchio prendeva infatti circa 2.600 euro lordi, Giuseppe Mascio, appena insediatosi, nel luglio del 2014, si è portato lo stipendio a oltre 3.200 euro».
Giudizio severo In un bilancio comunale di lacrime e sangue, conclude Sel, «il taglio vale per tutti tranne che per i consiglieri. Appare inoltre evidentemente il tentativo di buttare fumo negli occhi sottolineando il 10% in meno del gettone di presenza, visto che tanto basta aumentare il numero di sedute di consiglio e commissioni, invece di aumentare la produttività delle sedute, come Sel Terni da sempre chiede, per aumentare il guadagno dei nostri rappresentati. Il tutto mentre si tagliano le ore al personale dei lavori socialmente utili (spesso anziani o persone svantaggiate) che coprono servizi equiparabili a vero e proprio lavoro per il Comune. Si taglino veramente le spese del Consiglio e si ripristino piuttosto quelle ore di lavoro vitali per chi le ha perse».