Pnrr Umbria, ecco i 45 progetti «per ripartire e costruire il futuro»

La presidente Tesei ha presentato il piano al vaglio del Governo «Per l’attuazione servono 3,1 miliardi»

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di Fra.Tor.

«L’Umbria riparte per crearsi un futuro che non può che essere di grande ripresa e molto coraggioso». La presidente della Regione Donatella Tesei, mercoledì mattina in una conferenza stampa online, ha presentato il Pnrr (Piano di ripresa e resilienza) dell’Umbria, con particolare attenzione allo stato dell’interlocuzione con il Governo, le scelte e la visione di Umbria, le caratteristiche che accomunano i 45 progetti e quali saranno i prossimi passi.

IL PNRR UMBRIA – LEGGI IL DOCUMENTO

La ‘Road map’

«Questo piano – ha esordito la presidente – sarà portato in Consiglio dei ministri e sarà caratterizzato da alcune progettualità nazionali e molte linee guida progettuali. Sarà approvato dalle Camere e presentato all’Ue entro il 30 aprile. Successivamente vi sarà un minimo di due mesi in cui si attenderà l’ok della Commissione europea e, subito dopo, prenderà il via la fase attuativa di questo grande progetto cui concorreranno sicuramente le Regioni e gli enti locali».

Il confronto

Come Regione, ha aggiunto la Tesei, «abbiamo presentato questo lavoro per mettere un punto fermo dopo la terza ondata del Covid e un’idea integrata degli interventi di rilancio necessari nella nostra regione post pandemia. È un documento che ci consentirà poi di discutere col Governo sulla base di un progetto organico, non di interventi ‘a spot’. È un documento che abbiamo condiviso con i territori, con le associazioni di categoria, con le parti sociali e con l’università. Abbiamo voluto inserire programmi e progetti chiari che hanno una duplice caratteristica: alcuni sono programmi verticali, che vanno ad intervenire su specifiche questioni e specifici settori; altri sono programmi declinabili in modo orizzontale che riguarderanno in realtà tutto il nostro territorio regionale, frutto di interlocuzioni anche future con enti locali e con le varie aree del nostro territorio». Un lavoro quindi «frutto di un confronto al quale sono intervenuti tutti gli assessori che nei prossimi giorni, secondo l’evoluzione delle varie interlocuzioni a livello governativo, saranno pronti anche a confrontarsi sui singoli aspetti».

Le infrastrutture

Il documento «è organizzato seguendo le 6 missioni del Pnr sia europeo che nazionale ed è articolato su 45 progetti. Questo piano parte da tre premesse infrastutturali che sembrano, allo stato attuale, già acquisite, un problema che queste regione si porta dietro da decenni. Attraverso delle interlocuzioni che abbiamo avuto fin dall’inizio di questa esperienza amministrativa con il Governo, ma anche con le varie aziende di riferimento come Rfi e Anas, sono inseriti nel Pnr nazionale l’alta velocità Roma-Ancona, il raddoppio Orte-Falconara fondamentale per la nostra regione, il rifacimento dell’intera Fcu, il completamento della Grosseto-Fano e altre situazioni su cui stiamo ancora ragionando con il Governo».

L’Umbria che riparte

Donatella Tesei ha spiegato poi che «non potevamo che partire da un’analisi dell’Umbria negli ultimi anni caratterizzata da un drammatico crollo del Pil rispetto all’Italia, da una ripresa assente, da un calo demografico significativo soprattutto giovanile. Abbiamo tratteggiato, poi, l’effetto del Covid sulla nostra, purtroppo, disastrosa situazione economica con quattro forti probabilità: un Pil 2020 peggiore di quello nazionale, un decremento 2021 di 10 mila occupati superiore alla media nazionale, un crollo della fiducia e un livello del reddito procapite ai minimi storici. Su queste basi abbiamo individuato e tracciato la visione dell’Umbria che da oggi riparte per crearsi un futuro che non può che essere di grande ripresa e molto coraggioso. Questo piano racchiude l’idea dell’Umbria che vogliamo portare avanti. Una regione verde, poco popolata e con un’alta qualità della vita, dove lavorare, investire, fare ricerca e fare impresa sarà possibile. Coniugando il tutto proprio con la qualità della vita. Una regione che deve diventare attrattiva grazie alle nuove infrastrutture, non solo materiali, e una regione che deve essere protagonista del turismo nazionale ed internazionale di qualità con progetti che possano effettivamente incidere sul Pil regionale. Una terra dove i giovani devono tornare a vivere e dove vogliano, appunto, rimanere. Dove le famiglie possano crescere e dove le donne possano realizzare una vera parità di genere anche nel lavoro».

Le cifre

Infine la presidente ha evidenziato che «il Pnrr deve essere visto come volano per realizzare tutto questo progetto semplice attraverso soli 45 progetti che prima di tutto rimetta in moto la fiducia e l’impresa in questa regione perché questi sono i veri motori del ritorno allo sviluppo dell’Umbria. La cifra richiesta per l’attuazione di questi 45 progetti è importante, parliamo di 3,1 miliardi. Queste 45 linee progettuali per l’Umbria per la maggior parte possono diventare progetti esecutivi perché noi abbiamo dovuto tener conto anche di quelli che sono i tempi previsti proprio per il Pnrr. Più di una volta abbiamo sollevato la questione, anche a livello di confronto Stato-Regioni, perché la tipicità di questo strumento è che i nostri progetti devono essere cantierabili entro i primi due anni e rendicontabili entro il 2026. Un’impresa molto ardua che se non si accompagnerà anche a riforme strutturali importanti sicuramente sarà difficile realizzare. Noi, però, intanto ci organizziamo per cui la maggior parte di questi sono progetti esecutivi nell’ambito di circa 9-12 mesi e impegni giuridicamente vincolanti in 12-18 mesi, quindi poter diventare cantierabili e realizzabili per poi essere rendicontati entro il 2026. Un piano ambizioso che potrà trovare la realizzazione e la guida attraverso un’azione che chiamo di compartecipazione e di squadra. Il prossimo passo sarà quello di studiare il Pnr nazionale nella sua definitiva stesura e la partecipazione immediata ai bandi presenti. Abbiamo lavorato tutti molto, abbiamo cercato di mettere insieme un documento che ha delle linee ben precise di come pensiamo l’Umbria del futuro e come poter invertire questa drammatica rotta».

Le linee di intervento

Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
Linea di intervento 1: Per una PA umbra semplice, accessibile e digitale; linea di intervento 2: A.G.A.I.N. Advanced Graphic Appealing International Network; linea di intervento 3: Smart Mobility Regionale; linea di intervento 4: Umbrian Nanomaterials District; linea di intervento 5: Fondo prestiti – Fondo rotativo interventi digitalizzazione; linea di intervento 6: Fondo prestiti – Fondo rotativo interventi green; linea di intervento 7: Fondo Prestiti Partecipativi; linea di intervento 8: Umbria Fintech Exchange; linea di intervento 9: Umbria in 3D: mappatura digitale dell’Umbria; linea di intervento 10: Distretto del contemporaneo e delle arti in Umbria; linea di intervento 11: Media Speed – Business Accelerator Costituzione cineporto dell’Umbria; linea di intervento 12: Attrattori turistico culturali; linea di intervento 13: Recupero e rifunzionalizzazione area Anfiteatro Romano Spoleto; linea di intervento 14: Deposito attrezzato beni culturali.

Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica
Linea di intervento 15: P.R.I.M.A. Polo Regionale Idrogeno e Mobilità Alternativa; linea di intervento 16: Smart Farming; linea di intervento 17: Progetto pilota Assisi: ‘Primo centro storico libero da auto’; linea di intervento 18: Nuova mobilità nelle aree urbane; linea di intervento 19: Capoluogo – Parcheggi ipogei; linea di intervento 20: UBC – Umbrian Bio-Economy District Sustainable Valley; linea di intervento 21: Infrastrutturazione leggera aree industriali e artigianali; linea di intervento 22: Le oasi e le vie del verde per una transizione ecologica; linea di intervento 23: Valorizzazione del territorio del Lago Trasimeno; linea di intervento 24: Riqualificazione urbana e nuove politiche abitative; linea di intervento 25: Scuole nuove per una scuola nuova; linea di intervento 26: Gestione del ciclo dei rifiuti – revamping impiantistico; linea di intervento 27: Filiera olivicola umbra; linea di intervento 28: Mitigazione del rischio idrogeologico.

Missione 3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile
Linea di intervento 29: Accessibilità ferroviaria dell’aeroporto San Francesco; linea di intervento 30: Accessibilità settore nord dell’area di Perugia; linea di intervento 31: Mitigazione rischio sismico opere d’arte stradali; linea di intervento 32: Accessibilità area industriale Terni Sud

Missione 4 – Istruzione e ricerca
Linea di intervento 33 Polo Scientifico Regionale; linea di intervento 34: Laboratori ricerca fisica; linea di intervento 35: Centro Umbro di Ricerca e Innovazione; linea di intervento 36: Start and Grow; linea di intervento 37: L’Umbria per lo studio e la ricerca

Missione 5 – Inclusione e coesione
Linea di intervento 38: Valorizzazione delle Aree interne e dei borghi; linea di intervento 39: Eco-quartieri; linea di intervento 40: Rafforzamento rete impiantistica sportiva regionale

Missione 6 – Salute
Linea di intervento 41: Edilizia sanitaria e sociosanitaria; linea di intervento 42: Telemedicina; linea di intervento 43: Nuovo Polo Strategico Officina Farmaceutica; linea di intervento 44: Car – T (Chimer Antigen Receptor T Cell Therapies); linea di intervento 45: Accessibilità alle cure soggetti con disabilità complessa.

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