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Home » Sulla Flaminia ‘vecchia’ da Narni a Portaria, le tombe sono un enigma

Sulla Flaminia ‘vecchia’ da Narni a Portaria, le tombe sono un enigma

di Fabio Toni
21 Marzo 2022
in Apertura 5, Cultura
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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di ‘Montagne Misteriose’

In questa nostra ricerca percorreremo la Via Flaminia, una via consolare romana che collega Roma a Rimini. Oggi, nel tratto tra Roma e Fano, è classificata come strada statale 3 Via Flaminia.

Nell’anno 220 a.C. il censore Gaio Flaminio Nepote diede inizio alla costruzione di una via consolare che collegasse Roma con l’Italia settentrionale. La costruzione fu ultimata nel 219 a.C.. È stata la prima, e per molti secoli l’unica, strada terrestre di collegamento tra Roma e il nord Italia.

La strada iniziava il suo itinerario dalle Mura Serviane. Da Ponte Milvio la Flaminia risaliva la valle del Tevere, passava per Faleri Veteres (Civita Castellana), entrava in Umbria a Ocriculum (Otricoli) e quindi raggiungeva Narnia (Narni). Da Narni partivano due ramificazioni; una, che secondo la maggioranza degli storici è il percorso più antico ed è detta perciò Via Flaminia vetus, che piegava verso nord-ovest passando sopra al Ponte di Augusto, poi per Casventum (San Gemini) e Carsulae proseguendo. L’altro ramo, la Via Flaminia nova, partiva da Narni, giungeva a Interamna Nahars (Terni) dove poi proseguiva.

In questa indagine siamo a San Gemini, un caratteristico borgo medioevale sorto lungo la Via Consolare Flaminia, sicuramente abitato sin dall’epoca romana come testimoniano i resti del monumento funerario sito all’incrocio per Terni e Narni, le pavimentazioni a mosaico della casa patrizia ed i due ambienti comunemente chiamati ‘cisterne romane’. Secondo la leggenda, San Gemini assume il nome da un monaco benedettino ‘Yemine’ che arrivò dalla Siria nel IX secolo, compiendo un’opera di evangelizzazione ed al quale la città mostrò riconoscenza e devozione assumendolo a Santo Protettore.

Poco più a valle di San Gemini, in Via Narni, si trova la Grotta degli Zingari, così chiamata perché la sua forma ricorda una grotta, in realtà è quanto resta di una tomba romana in opera cementizia. Proseguendo questa branca della strada Flaminia arriviamo, dirigendoci verso Carsulae, ad un altro mausoleo di epoca romana. Prima del bivio di Portaria, lungo la strada che proviene da Acquasparta, in località Osteriaccia si trova un’enigmatica costruzione che, lungo un tratto stradale, ricalca quello sull’antica Flaminia. Potrebbe trattarsi di una tomba di età romana, come testimoniano le grandi pietre usate come fondamenta e riutilizzate in seguito. Molto presumibilmente venne riciclata in epoca alto medievale per farne un oratorio, in tale ipotesi il piano a livello della Flaminia serviva ad accogliere i fedeli, mentre nell’ambiente soprastante era disposto l’altare. A sostegno di questa ipotesi abbiamo il codice Pelosius, che cita, in Portaria, una ‘Eccl. S. Gerardi de Porcharia est. libr. 8 fior. 16 est sine cura et Censuaria Dni Episc. In libr. una cere. Ad coll. d. epis’. Questo è ciò che da questo antico testo emerge.


IL VIDEO DI ‘MONTAGNE MISTERIOSE’ SULL’ANTICA VIA FLAMINIA
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LE FOTO DI ‘MONTAGNE MISTERIOSE’ LUNGO LA VIA FLAMINIA

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