Scomparsa Fortunati: «Solo il ricordare può contrastare il senso di vuoto»

Narni – Il ricordo di Fernando Silori: «Lascia un vuoto profondo e irrecuperabile»

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di Fernando Silori
Presidente Gruppo Cofisan

La scomparsa, a 72 anni, dopo aver lottato per qualche settimana contro il proprio cuore che si era ribellato alle tante fatiche della vita, di Giuseppe Fortunati, ingegnere, uomo di eclettica cultura e appassionato divulgatore, lascia un vuoto profondo e irrecuperabile nella sua bella e unitissima famiglia (la moglie Laura e la figlia Mariangela, innanzitutto), nell’intera comunità narnese e fra tutti coloro che lo hanno conosciuto e, di conseguenza, apprezzato e amato.

Narni piange per la perdita improvvisa di Giuseppe Fortunati

Solo l’atto del ricordare può contrastare il senso di vuoto che Peppe lascia in tutti noi. C’è un ricordo, in qualche modo ufficiale e pubblico, quello del professionista che – dopo una laurea in Ingegneria Bioelettronica conquistata a Firenze (città che lo fece innamorare dell’arte) – si occupò di energia solare e poi, dopo un soggiorno di studio londinese, lavorò per alcuni anni in una ditta di tecnologie medicali applicate alla cardiologia fino a focalizzare il suo massimo interesse nell’informatica, di cui fu pioniere e ottimo formatore. Il suo impegno civile, poi, proseguì con Innumerevoli iniziative da lui promosse per far conoscere la storia dell’industrializzazione del narnese alle scolaresche, agli anziani, agli studiosi. Riuscì anche a trovare il tempo, negli anni Ottanta, per ricoprire il ruolo di consigliere comunale di Narni, città che amava perdutamente.

Trovò anche il tempo per dedicarsi, con ammirevole tenacia, alla ricerca dell’origine dell’uso del nome ‘Narnia’ da parte dello scrittore C.S. Lewis, dimostrando che questi, per ‘Le cronache di Narnia’, si era ispirato alla nostra amata città umbra. Anche a Giuseppe si deve l’enorme risonanza turistica mondiale che Narni ebbe nei primi anni del XXI secolo.

Infine, la sua passione maggiore, forse, fu la storia narnese e di alcuni dei suoi più illustri concittadini. Mirabili furono le sue ricostruzioni, con precisione certosina, dei ponti sul Nera e lo studio, condotto con rigore e competenza, sull’origine delle prime centrali elettriche d’Italia, grazie all’impulso di un grande narnese (che era nato a Stifone, da un mugnaio), Aldobrando Netti, che fu scienziato e industriale e che Peppe commemorò anche pochissimo tempo fa in occasione della posa di una lapide sul muro della prima centrale elettrica, quella di Stifone del 1892. Inutile ricordare i tanti libri di Fortunati, che sono stati un meritato successo.

Accanto al ricordo dell’uomo pubblico, c’è il ricordo privato, quello che ciascuno di noi serberà nel tempo e che contribuirà a far vivere Giuseppe finché ne avremo memoria. Con lui rivivo le lunghissime chiacchierate sulla storia dei nostri luoghi natii, sull’informatica delle origini, persino sulla cardiologia e sulle tecnologie applicate ad essa, di cui io avevo una competenza professionale. L’ingegnere era un formidabile conoscitore di Narni e dei più importanti personaggi narnesi. Ogni tanto, fra le tante conoscenze che mi trasmetteva, mi chiedeva lui qualcosa e io mi sentivo inorgoglito di poter dire la mia su alcuni dei temi in cui Peppe era un Maestro, anche se dentro di me mi rendevo conto che talvolta, persino sulla storia della mia antica famiglia, ne sapeva più lui di me. Le conoscenze tecniche dell’ingegner Fortunati sull’uso industriale dell’acqua e sull’energia idroelettrica erano davvero impressionanti e tante volte, alle mie insistenti domande di chiarimenti, rispondeva con grande pazienza, non risparmiandosi mai.

Già in questi giorni di sua forzata assenza per il ricovero in ospedale e ora che Peppe è volato in Cielo, sento fortissima la sua mancanza e sono davvero affranto perché non ha potuto vedere il completamento di quel centro formativo che a Stifone è stato progettato per divulgare quei saperi, che lui padroneggiava, ai turisti e soprattutto alle scolaresche, con le quali dimostrava straordinaria capacità di comunicazione. Ciao, Giuseppe, te ne sei andato davvero troppo presto. Ti promettiamo che valorizzeremo il tuo ricordo e il tuo nome! Un abbraccio forte e fiero!

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