Una vicenda dolorosa, drammatica, che ora – grazie a quanto fatto dai carabinieri della Compagnia di Amelia, dalla procura della Repubblica di Terni e grazie alla volontà che il protagonista sta dimostrando – sembra aver finalmente intrapreso la direzione giusta. È quella di un ragazzo di 29 anni residente in una frazione del comune di Narni, che lo scorso 22 giugno – al termine di un’indagine che aveva evidenziato sì aspetti di rilevanza penale, ma anche un contesto umano complicatissimo – era stato arrestato dai militari del nucleo operativo di Amelia e del comando stazione di Narni Scalo. Al centro della storia, come spesso capita, c’è la droga, cocaina in particolare. Che il giovane consumava in quantità smodate e che, nel tempo, aveva visto il ripetersi di episodi pesanti per i familiari del ragazzo. Con ripetuti interventi dei carabinieri presso l’abitazione, una denuncia per estorsione e maltrattamenti in famiglia – risolta poi con il patteggiamento – e, più di recente, altre gravi condotte finite all’attenzione delle forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria. Come quando, in più occasioni, il 29enne – privo della patente di guida, mai conseguita – aveva costretto la madre ad accompagnarlo a compare la cocaina. Alla fine il lavoro dell’Arma, coordinato dal pm Raffaele Pesiri, ha portato il giudice Simona Tordelli ha disporre l’arresto del ragazzo, con un dettaglio di non poco conto. Preventivamente, gli inquirenti hanno verificato la disponibilità di far scontare gli arresti presso una struttura di recupero, la Comunità Incontro di Molino Silla (Amelia), e così il giudice ha pienamente avallato la misura abbinata ad un percorso di recupero. Che inizialmente non è stato semplice, ma che ora vede il giovane pienamente convinto ed inserito. La speranza di tutti è che prosegua senza esitazioni e i familiari sono i primi a crederci: «Vogliamo ringraziare i carabineri della Compagnia di Amelia e della stazione di Narni Scalo – dicono – perché hanno compreso la situazione nel profondo e si sono attivati per cercare e trovare la migliore soluzione possibile. La nostra gratitudine va a loro che, unitamente all’autorità giudiziaria, hanno dimostrato grande umanità e attenzione». La speranza di vincere una dipendenza, che è drammatica non solo per chi ne è afflitto, è più che mai viva.