di S.F.
Dalla polemica sul contrasto della violenza di genere alla canapa. Martedì mattina consiglieri a Terni di nuovo attivi a palazzo Spada per l’atto di indirizzo a firma AP per ‘pressare’ sulle piantagioni in città con finalità ambientali: c’è subito lo stop perché c’è chi vuole vederci chiaro in termini tecnici. Invito in arrivo per il dirigente all’ambiente Paolo Grigioni e l’agronomo/garden designer del Comune Enrico Maccaglia. Out stamane l’assessore Mascia Aniello.

La motivazione
Dell’atto di indirizzo della maggioranza ne abbiamo scritto la scorsa settimana e a riepilogarlo in sintesi ci ha pensato Maria Elena Gambini: «La proposta c’è perché numerosi studi di Cambridge hanno dimostrato come la canapa abbia capacità assorbente per la CO2, il doppio degi alberi. La bonifica dei terreni è uno dei punti sui quali AP si batte: è una buona opportunità da sfruttare», ha detto anche in riferimento ai carbon credits. Claudio Fiorelli (M5S) ha ricordato in merito che l’ex consigliere M5S Thomas De Luca presentò un atto del genere nella consiliatura 2014-2018. Poi l’input: «Il Comune ha un agronomo, se l’assessore non puù venire perché non far venire lui?». La presidente della II commissione, Alessandra Salinetti, aveva annunciato poco prima l’assenza della Aniello a causa della giunta.

L’economia circolare
In aula anche José Kenny di Innovare per Terni: «La proposta non la capisco così come è scritta visto che si parla anche di siderurgia e metalli pesanti. La piantumazione di canapa nulla c’entra con i metalli pesanti, non si riduce. Non illudiamo la cittadinanza. Certamente sì, sono importanti per la questione del traffico. La canapa è solo una delle piante, poi salici, pioppi, eucalipti ecc. Ci sono diverse possibilità per coadiuvare a ridurre l’inquinamento da sostanze organiche volanti. Su questo mi trovate d’accordo». Anche da lui è arrivata la richiesta di poter sentire l’agronomo comunale». La Gambini non ha mollato: «Ok consultarlo, noi l’atto lo abbiamo fatto confrontandoci con l’assessore Aniello e l’ingegnere Nannurelli. La canapa consente un’economia circolare può essere riconosciuta per molteplici indirizzi: fibre naturali, bio edilizia, cosmesi ecc.». Maria Grazia Proietti (PD) ha esordito parlando di «disagio notevole» in riferimento a ciò che è accaduto lunedì in Comune, poi si è accodata alle dichiarazioni di Kenny: «Se ci sono delle professionalità comunali sul tema, perché non ascoltarle per un parere?».
Terni, ambiente e CO2: c’è chi preme sulle piantagioni di canapa ed i ‘carbon credits’
La polemica
La commissione si accende un po’ nel finale quando entra in azione Marco Cecconi (FdI): «La questione fu già affrontate nella consiliatura 2014-2018. Sarebbe interessante capire, la competenza è dei tecnici. Quali terreni sono interessati? Quali sono i criteri per selezionare gli imprenditori? Quanto costerebbe l’iniziativa? E quali sarebbero i termini migliorativi in prospettiva ambientale? Occorre riaggiornare la commissione». La Salinetti è d’accordo, d’altronde senza assessore e personale tecnico poco si può approfondire. «Oggi parliamo di canapa e poche ore fa l’aula è stata sottoposta ad uno stress notevolissimo con iniziative che nulla hanno a che vedere con la civile convivenza. Da questi banchi delle minoranze sono arrivate proposte che hanno mandato in corto circuito la maggioranza. Siamo al ridicolo, ma questo è», l’attacco politico. Replica della Gambini e tutti via: «Gli atti delle minoranze, quando hanno trovato consenso e motivo ragionevole, sono stati sostenuti dalla maggioranza. Come quello di ieri sulla violenza di genere: ci siamo fermati fino alla votazione». Il riferimento all’abbandono del consiglio da parte delle opposizioni». Alla fine si vota: l’esponente di AP (fuori in quel momento) non si esprime, favorevoli gli altri. Se ne parlerà martedì 30 gennaio.
Il progetto del 2019
In zona palazzo Spada c’era anche una donna che, visto l’argomento, aveva intenzione di prendere parte alla commissione per un motivo: dal 2019 esiste un progetto relativo alla filiera della canapa industriale da sviluppare tra Terni e Narni. «Le aziende che abbiamo già contattatto per la fase di prima lavorazione
e trasformazione che sono gia a conoscenza del progetto e che aderiscono sono circa 40 e sono ubicate nel comune di Terni», l’input inviato. Con mirino in particolar modo su un’area disponibile.