Il tribunale civile di Roma โ giudice del lavoro Ottavio Picozzi, sentenza del 15 gennaio 2024 โ ha condannato Enel a corrispondere un risarcimento ai familiari dellโoperaio umbro โ era di Gualdo Tadino (Perugia) โ Franco Galantini, ex dipendente della multinazionale dellโenergia, morto nel giugno 2018 allโetร di 72 anni a causa di un mesotelioma pleurico epiteloide maligno derivante dallโesposizione professionale allโamianto. La vedova Antonietta Vitali e le figlie Alessandra e Simona riceveranno un risarcimento di 129.157 euro ciascuna. A renderlo noto รจ ONA, Osservatorio Nazionale Amianto. Scontato lโappello da parte di Enel.

La vicenda
ยซGalantini, nato a Gualdo Tadino, aveva prestato servizio presso la centrale Enel di Bastardo (Giano dellโUmbria) per 33 anni โ spiega la nota stampa -, lavorando come manutentore di officina meccanica e delle linee elettriche. Nello specifico si occupava di riparare e rimuovere sagome in lamiera e operare su tubi, valvole e altri elementi contenenti amianto che, per via delle elevatissime temperature, spesso si sfaldavano rilasciando nellโaria le fibre letali. Fino al 1990 lโuomo e gli altri operai non disponevano di adeguate misure di protezione individuale, come mascherine altamente filtranti contro polveri di silice e amianto, nรฉ era a conoscenza della presenza delle fibre nocive e del loro impatto sulla salute. In aggiunta, durante le pause pranzo il Galantini consumava i pasti nel cantiere e riportava a casa indumenti contaminati di amianto, mettendo a rischio anche la salute dei suoi familiari. Utile ricordare che le microscopiche fibre dโamianto, penetranti e letali, rimangono intrappolate nei vestiti cosรฌ come nei capelli, contaminando pertanto lโambiente domestico. Nel 2016 โ prosegue ONA โ lโoperaio ha manifestato i primi sintomi della malattia, diagnosticata inizialmente come โversamento pleuricoโ, e nel 2017 la terribile conferma di mesotelioma, male che lo ha portato alla morte otto mesi dopo, un doloroso epilogo di sofferenzeยป.
La battaglia legale
ยซLโEnte Nazionale per lโEnergia Elettrica โ spiega lโOsservatorio Nazionale Amianto โ aveva negato, anche in sede giudiziaria, qualsiasi nesso causale tra lโesposizione al patogeno e lo sviluppo della malattia, arrivando persino a smentire che lโuomo fosse venuto a contatto con la fibra killer. Lโavocato Ezio Bonanni, presidente dellโONA e legale della famiglia Galantini, ha tuttavia dimostrato il contrario, attribuendo alla nota societร anche la violazione degli obblighi relativi alla sicurezza sul lavoro, la cui condotta attesta โnegligenza, imprudenza e imperiziaโ. Anche la bonifica avvenne tardivamente: ad accertarlo non solo il Ctu, che evidenzia come fino al 2020, nonostante la messa al bando con legge 257 del 1992, lโamianto fosse ancora presente nella centrale, ma anche la certificazione del verificatore ambientale Rina Service Spa, secondo cui nel 2019 โsono state prodotte e temporaneamente stoccate diverse quantitร di rifiuti specialiโ tra cui appunto il famigerato asbesto. Piรน in generale, nelle centrali termoelettriche Enel โ conclude ONA โ lโamianto era onnipresente: utilizzato nelle coibentazioni e come isolante termico in grado di evitare la dispersione di calore e mantenere in funzione le apparecchiature. Tubazioni, caldaie, turbine e pompe di calore erano altresรฌ intrise di questo materiale. Durante le riparazioni, le pericolose fibre si diffondevano ovunque, un dettaglio confermato anche dal VII rapporto ReNaM che evidenzia lโalta incidenza di mesotelioma tra caldaisti ed elettricisti di Enelยป.
Parla Enel
Enel ha affidato ad una nota ufficiale, che riportiamo di seguito, la propria versione sulla vicenda: ยซIn merito alla decisione del tribunale di Roma che ha accolto, riducendo la richiesta risarcitoria, il ricorso promosso dai familiari di un ex dipendente Enel โ si legge -, lโazienda ritiene opportuno evidenziare che ha sempre adottato le misure di protezione e di salvaguardia inerenti la tutela delle condizioni di lavoro nel rispetto della normativa nel tempo vigenteยป. Enel precisa che ยซlโex dipendente, dopo aver lavorato quale elettricista presso aziende di impianti elettrici, ha poi svolto lโattivitร come manutentore alla centrale termoelettrica di Bastardo e, successivamente, presso la sede di Gualdo Tadino con qualifica di operaio e manutentore di linee elettricheยป. In conclusione Enel ยซsi riserva ogni piรน approfondita valutazione a valle del deposito delle motivazioni della sentenza, anche ai fini di un possibile appelloยป.