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Home ยป Amianto โ€˜killerโ€™ nella centrale: condannata lโ€™Enel a risarcire i familiari di un operaio

Amianto โ€˜killerโ€™ nella centrale: condannata lโ€™Enel a risarcire i familiari di un operaio

di Fabio Toni
31 Gennaio 2024
in Ambiente e salute, Apertura 5, Dal territorio, Lavoro
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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Il tribunale civile di Roma โ€“ giudice del lavoro Ottavio Picozzi, sentenza del 15 gennaio 2024 โ€“ ha condannato Enel a corrispondere un risarcimento ai familiari dellโ€™operaio umbro โ€“ era di Gualdo Tadino (Perugia) โ€“ Franco Galantini, ex dipendente della multinazionale dellโ€™energia, morto nel giugno 2018 allโ€™etร  di 72 anni a causa di un mesotelioma pleurico epiteloide maligno derivante dallโ€™esposizione professionale allโ€™amianto. La vedova Antonietta Vitali e le figlie Alessandra e Simona riceveranno un risarcimento di 129.157 euro ciascuna. A renderlo noto รจ ONA, Osservatorio Nazionale Amianto. Scontato lโ€™appello da parte di Enel.

Franco Galantini

La vicenda

ยซGalantini, nato a Gualdo Tadino, aveva prestato servizio presso la centrale Enel di Bastardo (Giano dellโ€™Umbria) per 33 anni โ€“ spiega la nota stampa -, lavorando come manutentore di officina meccanica e delle linee elettriche. Nello specifico si occupava di riparare e rimuovere sagome in lamiera e operare su tubi, valvole e altri elementi contenenti amianto che, per via delle elevatissime temperature, spesso si sfaldavano rilasciando nellโ€™aria le fibre letali. Fino al 1990 lโ€™uomo e gli altri operai non disponevano di adeguate misure di protezione individuale, come mascherine altamente filtranti contro polveri di silice e amianto, nรฉ era a conoscenza della presenza delle fibre nocive e del loro impatto sulla salute. In aggiunta, durante le pause pranzo il Galantini consumava i pasti nel cantiere e riportava a casa indumenti contaminati di amianto, mettendo a rischio anche la salute dei suoi familiari. Utile ricordare che le microscopiche fibre dโ€™amianto, penetranti e letali, rimangono intrappolate nei vestiti cosรฌ come nei capelli, contaminando pertanto lโ€™ambiente domestico. Nel 2016 โ€“ prosegue ONA โ€“ lโ€™operaio ha manifestato i primi sintomi della malattia, diagnosticata inizialmente come โ€˜versamento pleuricoโ€™, e nel 2017 la terribile conferma di mesotelioma, male che lo ha portato alla morte otto mesi dopo, un doloroso epilogo di sofferenzeยป.

La battaglia legale

ยซLโ€™Ente Nazionale per lโ€™Energia Elettrica โ€“ spiega lโ€™Osservatorio Nazionale Amianto โ€“ aveva negato, anche in sede giudiziaria, qualsiasi nesso causale tra lโ€™esposizione al patogeno e lo sviluppo della malattia, arrivando persino a smentire che lโ€™uomo fosse venuto a contatto con la fibra killer. Lโ€™avocato Ezio Bonanni, presidente dellโ€™ONA e legale della famiglia Galantini, ha tuttavia dimostrato il contrario, attribuendo alla nota societร  anche la violazione degli obblighi relativi alla sicurezza sul lavoro, la cui condotta attesta โ€˜negligenza, imprudenza e imperiziaโ€™. Anche la bonifica avvenne tardivamente: ad accertarlo non solo il Ctu, che evidenzia come fino al 2020, nonostante la messa al bando con legge 257 del 1992, lโ€™amianto fosse ancora presente nella centrale, ma anche la certificazione del verificatore ambientale Rina Service Spa, secondo cui nel 2019 โ€˜sono state prodotte e temporaneamente stoccate diverse quantitร  di rifiuti specialiโ€™ tra cui appunto il famigerato asbesto. Piรน in generale, nelle centrali termoelettriche Enel โ€“ conclude ONA โ€“ lโ€™amianto era onnipresente: utilizzato nelle coibentazioni e come isolante termico in grado di evitare la dispersione di calore e mantenere in funzione le apparecchiature. Tubazioni, caldaie, turbine e pompe di calore erano altresรฌ intrise di questo materiale. Durante le riparazioni, le pericolose fibre si diffondevano ovunque, un dettaglio confermato anche dal VII rapporto ReNaM che evidenzia lโ€™alta incidenza di mesotelioma tra caldaisti ed elettricisti di Enelยป.

Parla Enel

Enel ha affidato ad una nota ufficiale, che riportiamo di seguito, la propria versione sulla vicenda: ยซIn merito alla decisione del tribunale di Roma che ha accolto, riducendo la richiesta risarcitoria, il ricorso promosso dai familiari di un ex dipendente Enel โ€“ si legge -, lโ€™azienda ritiene opportuno evidenziare che ha sempre adottato le misure di protezione e di salvaguardia inerenti la tutela delle condizioni di lavoro nel rispetto della normativa nel tempo vigenteยป. Enel precisa che ยซlโ€™ex dipendente, dopo aver lavorato quale elettricista presso aziende di impianti elettrici, ha poi svolto lโ€™attivitร  come manutentore alla centrale termoelettrica di Bastardo e, successivamente, presso la sede di Gualdo Tadino con qualifica di operaio e manutentore di linee elettricheยป. In conclusione Enel ยซsi riserva ogni piรน approfondita valutazione a valle del deposito delle motivazioni della sentenza, anche ai fini di un possibile appelloยป.

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