«Si parla spesso delle cose che non vanno, ma quelle che funzionano è giusto che trovino altrettanto spazio e visibilità. Per questo, per la grande bravura e l’amore dei professionisti dell’ospedale ‘San Giovanni Battista’ di Foligno (della Usl Umbria 2, ndR), ritengo giusto raccontare la nostra vicenda».
Giovedì 29 agosto, quasi al termine della terza gravidanza, una 39enne residente a Trevi raggiunge l’ospedale folignate per un tracciato programmato. Dal quale è emerge però che la piccola che porta in grembo accusa una sofferenza cardiaca, soprattutto in alcune fasi: la prima ipotesi è che il cordone ombelicale si sia stretto attorno al collo della nascitura. Da qui, nonostante la speranza della donna, fino all’ultimo, di poter partorire in modo naturale, la necessità è di procedere ad un cesareo d’urgenza.
«E’ grazie ai professionisti del reparto di ginecologia-ostetricia del ‘San Giovanni Battista, del dottor Rosario Maria Criscuoli, delle ostetriche, infermieri e tutto il personale, se ho potuto abbracciare mia moglie e mia figlia». L’intervento, allestito rapidamente e con estrema precisione, è andato a buon fine e domenica 1° settembre la mamma e la piccola sono state dimesse in buone condizioni di salute.
«La mia, nostra esperienza con la sanità è stata di assoluta soddisfazione. Ho incontrato persone innamorate del proprio lavoro, dotate di una umanità profonda e percepibile da tutti, estremamente scrupolose. L’ostetricia e la neonatologia dell’ospedale di Foligno – conclude l’uomo – sono assolutamente di livello e ne abbiamo avuto la dimostrazione tangibile. A loro va un grande ‘grazie’».