Sbarcano in parlamento, in particolare al question time di giovedì in Senato, le vicende ternane e in particolare quelle legate al sindaco Stefano Bandecchi. Il senatore Walter Verini (Pd) ha infatti interrogato il ministro dell’interno Matteo Piantedosi.
L’interrogazione
«Siamo di fronte ad un persomaggio – ha detto Verini – che nel tempo ha minacciato e messo le mani addosso ad un giornalista, che ha sputato ad un cittadino, minacciato, insultato e intimidito dirigenti, dipendenti comunali, vigili urbani. Pronunciato frasi sessiste. Sono gesti che mettono a rischio l’agibilità democratica del consiglio comunale, la stessa convivenza civile. Una situazione che ha spinto anche noi parlamentari, con la collega Ascani, a recarci dal prefetto di Terni per capire quali iniziative intendesse assumere. Ora chiedo a lei, nel rispetto di quanto disposto dal Testo unico enti locali, cosa intenda fare per ripristinare la normalità democratica a Terni. Siamo inoltre di fronte a conflitti di interesse, incompatibilità e Bandecchi è una presenza inquinante della democrazia. Spiace che la destra, in questo contesto, abbia stretto con lui un accordo in via delle prossime elezioni regionali».
La risposta di Piantedosi
«Circa l’alterco dello scorso 5 settembre con un cittadino – ha affermato in replica il ministro dell’Interno – non ci risultano oggi denunce o querele da parte degli interessati. Ci sono stati casi in cui il sindaco è stato denunciato, ma per valutare l’eventuale sussistenza di reati che possono avere un’incidenza rispetto a quanto disposto dal Tuel, come violenza, minaccia, oltraggio a pubblici ufficiali o ad un corpo politico o giudiziario, si attendono gli esiti degli accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria competente. Assicuro che ogni situazione collegata all’eventuale sussistenza di cause ostative per il mandato amministrativo, è oggetto di attenzione del ministero anche per tramite della prefettura».
La replica di Verini
«Che altro deve accadere – ha detto il senatore Dem in replica alla risposta di Piantedosi – oltre alle minacce e alle intimidazioni ai consiglieri comunali? Quei consiglieri hanno diritto di svolgere democraticamente il proprio mandato. Credo che il prefetto ed il Viminale abbiano il dovere di fare qualcosa, verificando concretamente cosa accade. Circa l’accordo centrodestra-Bandecchi per le prossime regionali, imposto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, due consiglieri comunali di FdI a Terni, Masselli e Fabrizi, si sono dimessi per protesta e dignità: a loro va la mia solidarietà, perché non si fanno accordi con chi inquina la convivenza civile e democratica».