Lunghi momenti di terrore per una donna di poco più di 60 anni di età, venerdì 22 novembre a Calvi dell’Umbria. Ignoti sono entrati – era di pomeriggio – nell’abitazione della signora, che era da sola, e l’hanno immobilizzata con fascette e nastro adesivo, per poi rubare il poco che hanno trovato.
Il fatto è accaduto, come detto, in pieno pomeriggio nella zona di San Lorenzo, in un’abitazione lungo la strada provinciale Calvese, alle porte del paese. Almeno tre i malviventi che si sono introdotti nella proprietà dopo aver divelto una rete. La signora era in casa, impegnata in alcuni lavori domestici, e aveva lasciato la porta socchiusa.
Da lì sono passati i tre che, a volto coperto, l’hanno immobilizzata legandole le mani con delle fascette e tappandole la bocca con del nastro adesivo per evitare che potesse chiedere aiuto. Poi l’hanno fatta sedere in cucina e le hanno posto sulla testa uno straccio per evitare che potesse vedere ‘troppo’, cogliere dettagli pericolosi per i rapinatori e forse pure per lei.
I tre, poi, hanno cercato ciò che di valore c’era in casa – relativamente magro il bottino, poche decine di euro e qualche prezioso dal valore soprattutto affettivo – e sono fuggiti via lasciandola lì sul pavimento. Una volta partito l’allarme, grazie anche all’aiuto di un vicino di casa della signora, i carabinieri si sono portati sul posto ma dei tre non c’era già più traccia
Nell’azione non avrebbero compiuto altri atti violenti, oltre quelli raccontati, nei confronti della povera vittima che ha ovviamente temuto il peggio. Fra le ipotesi c’è che fossero di origine straniera, in ragione dell’accento, probabilmente pendolari del crimine giunti da fuori territorio. In questo senso le indagini dell’Arma, coordinate dalla procura della Repubblica di Terni, procedono senza sosta. In passato altri fatti analoghi avevano avuto, purtroppo, conseguenze tragiche.
Tutti ricordano quanto accaduto a Terni negli scorsi anni, nel gennaio del 2015 alla 69enne Gabriella Zelli Listanti, colpita a morte dai rapinatori con il calcio di un’arma nella sua casa di Santa Maria Maddalena, e nell’aprile dello stesso anno al 91enne Giulio Moracci in via Andromeda, soffocato dai malviventi entrati in casa. Tragedie accadute poco meno di dieci anni fa ma ancora ben presenti nella memoria collettiva del territorio.