di F.T.
Ricostruire, il più fedelmente possibile, cosa è accaduto esattamente in quel tragico 12 settembre 2014, quando la gru su cui Giorgio Piersanti stava lavorando, all’interno di un’abitazione privata a Collepaese di San Liberatore, si è ribaltata lasciando in terra il corpo senza vita dell’imprenditore di Stroncone, morto ad appena 50 anni.
La perizia Questo l’obiettivo dell’ingegner Maurizio Tarchi, il perito a cui il gip Maurizio Santoloci ha affidato l’incidente probatorio, chiesto dalla procura, che dovrà chiarire dinamica e cause dell’incidente. Lunedì mattina, in udienza, il perito ha chiesto una proroga fino al prossimo maggio per poter concludere gli accertamenti già avviati sulla gru.
In funzione In particolare si cercherà di rimettere letteralmente ‘in piedi’ il macchinario, fermo da mesi. E per farlo dovrà essere realizzata un’opera di manutenzione che permetterà al braccio meccanico di tornare in funzione, ricostruendo così le condizioni presenti prima della tragica caduta che non ha lasciato scampo a Giorgio Piersanti. Obiettivo del consulente è verificare il funzionamento dei vari meccanismi, in particolare di quelli in qualche modo legati alla dinamica dell’infortunio.
Indagini Dal punto di vista delle indagini, condotte dal sostituto procuratore Tullio Cicoria, risulta una sola persona indagata per omicidio colposo per quello che viene definito un ‘atto dovuto’: si tratta del titolare della ditta che aveva affittato il mezzo da lavoro all’impresa individuale – la Green Service – di cui Piersanti era titolare. L’uomo è difeso dall’avvocato Attilio Biancifiori del foro di Terni
Il precedente La tragedia di Collepaese seguì di qualche mese un altro grave fatto, per molti versi analogo: la morte dell’operaio Egidio Pennacchi, precipitato nelle acque del Nera mentre si trovava a compiere la stessa operazione, di potatura, a pochi metri dalla passerella di via del Cassero. Anche in quel caso il mezzo si era sbilanciato, con il braccio meccanico che era andato a finire nel fiume. Proprio in ricordo dello sfortunato operaio, familiari e amici hanno deposto nei giorni scorsi una targa nel punto dove avvenne l’incidente.