di S.F.
Cinque fatture emesse, liquidate ma non pagate riferite al periodo che va da settembre a dicembre 2017. Questo il motivo che, a distanza di otto anni e con il dissesto ormai chiuso da oltre dodici mesi, ha portato ad un accordo bonario tra il Comune di Terni e la Italiana Petroli Spa: vale poco più di 26 mila euro e riguarda la fornitura di carburante.

Il problema? La cifra complessiva delle fatture in questione non è stata inserita nel rendiconto finale di gestione dell’Organo straordinario di liquidazione. E mancava anche l’accantonamento. Di conseguenza, con rischio contenzioso di mezzo, è scattata la trattativa tra le parti per trovare la quadra: la Ip ha rifiutato di incassare il 70% della cifra – 18.212 euro – e alla fine si è chiuso con somma integrale. Il finanziamento del Comune arriva con il prelievo dal fondo passività potenziali.
A firmare sono l’assessore al bilancio Michela Bordoni e il dirigente ai trasporti Paolo Grigioni, in questo caso anche il responsabile del procedimento. La Ip in questo modo evita ulteriori lungaggini amministrative/tecniche e, in cambio, rinuncia agli interessi moratori per il ritardato pagamento. Nonché alle spese legali.