di S.F.
Il ‘taglio’ dei canoni per l’occupazione di spazi e aree pubbliche – agevolazioni per le attività economiche del territorio – a Terni vale in tutto 420 mila euro per il triennio 2025-2027. Il dato emerge dalla delibera approvata giovedì in giunta dall’esecutivo Bandecchi. Si tratta della cifra che palazzo Spada perde rispetto alla previsione originaria. Come viene bilanciata? Con il fondo sviluppo Terni e soprattutto l’Imu, come era già emerso per la scontistica Taric.
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La misura è già nota per via delle esposizioni social del sindaco Stefano Bandecchi. In sintesi c’è una drastica riduzione per le occupazioni permanenti di suolo pubblico da parte dei pubblici esercizi (tutti gli esercizi di prima, seconda e terza categoria per circa l’80%) e l’esenzione per tende/frangisole sul suolo pubblico. In quest’ultimo caso con la condizione di avere il brand identificativo Amore@Terni.
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Per ciò che riguarda l’interesse pubblico di tale iniziativa si fa riferimento al fatto che ciò – quantomeno per palazzo Spada – ha riflessi di natura economica ma «anche sul tema del contrasto al degrado e al danneggiamento degli spazi urbani, con ricadute positive sul governo dell’immagine e della vivibilità del territorio ed impatti diretti sul costo dei servizi manutentivi che i fenomeni di degrado ed abbandono che gravano sulle spese».
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In totale si parla di una minore entrata da 420 mila euro per l’ente, 140 mila l’anno fino al 2027. Per il 2025 si bilancia grazie al fondo sviluppo Terni. Il resto viene controbilanciato «con una maggiore previsione di entrata di introito Imu, così come concordato con il direttore generale e dirigente ad interim dell’ufficio unico delle entrate». Vale a dire Claudio Carbone. Ciò perché la base imponibile «è incrementata a seguito delle attività di contrasto all’elusione ed evasione fiscale». Il canone patrimoniale di concessione per il 2025 era stato approvato con le ormai vecchie tariffe il 24 novembre.

La variazione in via d’urgenza del bilancio di previsione 2025-2027 dovrà essere ratificata dal consiglio comunale entro 60 giorni. A firmare il provvedimento sono l’assessore al bilancio Michela Bordoni e il dirigente al governo del territorio Federico Nannurelli. Il responsabile del procedimento è invece il funzionario con elevata qualificazione Stefano Carloni. L’ok del collegio dei revisori è arrivato mercoledì pomeriggio.
«A questo atto amministrativo – le parole del sindaco – ne seguiranno altri che andranno a toccare sia la fiscalità locale che il sostegno ai consumi delle famiglie, ad iniziare dai nuovi nati. Il commercio al dettaglio, gli esercizi pubblici, la consistenza demografica di Terni, la sua vitalità imprenditoriale si difendono rimettendo nelle tasche dei cittadini e dei nuovi arrivati le risorse».