di S.F.
«La nuova scadenza per il fine lavori è il 3 marzo 2026. Ma il lavoro è molto semplice, le imprese sono solide e ritengo che siano in grado di finire prima. Sono ottimista». Parole dell’ingegnere Matteo Bongarzone, il Rup dell’intervento in corso per la realizzazione della bretella Ast-San Carlo a Terni da oltre 1,5 milioni di euro: ufficiale lo slittamento della conclusione dell’opera in seguito alle problematiche emerse nel corso dell’ultimo anno.
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Del tema se ne è parlato martedì mattina in occasione della I commissione consiliare per un check della situazione dopo quanto accaduto – con atti pubblici – di recente. Tutto più o meno noto, la novità esposta riguarda la fine della realizzazione del tratto da circa 500 metri per il collegamento tra San Carlo e l’area di Prisciano: «La stipula con la Forti Costruzioni c’è stata a settembre 2023, la consegna ad aprile 2024. Ma già a giugno – le parole del funzionario con elevata qualificazione della direzione lavori pubblici – si sono «riscontrate difformità rispetto a quanto visto e testato nella fase di progettazione. Con l’esecuzione della bonifica bellica sono state rilevate importanti interferenze e ciò ha comportato una variante al piano. Con esecuzione con scavi a strati e non più trivellazione». Ed ecco l’inghippo: «Così si perde consistenza del piano di posa e, di conseguenza, è stato modificato l’intervento». Ma c’è anche altro.
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In questo modo c’è una miglior stabilizzazione del fondo stradale per evitare – si spera non accada mai – cedimenti. Bongarzone ha parlato anche della situazione creatasi con la Snam per il gasdotto e il ripristino del tratto di rete di proprietà : «Non eseguito proprio a regola d’arte – ha detto il Rup – e siamo intervenuti con un’opera che consentisse un passaggio sopra la tubazione con soletta in cemento armato. Snam in tal senso è stata sollecitata, ma non è stato possibile». E ci ha pensato il Comune. Risultato? Sospensione a giugno 2024 per una perizia di variante, anche per l’inserimento di miglioramenti grazie ai ribassi dell’appalto. In tutto vale 279 mila euro: «Siamo sotto il quinto d’obbligo». In aula anche l’assessore Giovanni Maggi.
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I lavori riprenderanno il 10 marzo: «Per l’esecuzione hanno un anno, arriveremo così al marzo 2026. Ma puntiamo ad avanzare velocemente», ha chiarito Bongarzone. Per lui domande da Marco Cecconi (FdI) e Federica Mengaroni (AP): mirino in particolar modo su quanto accaduto con ASm, canale Tescino e previsione realistiche per finire l’opera. «Gasdotto Snam? Da parte nostra c’era necessità di eseguire un ripristino maggiormente cautelativo, ci siamo ritrovati con un lavoro senza troppe garanzie. I rapporti con loro sono buoni e non c’è alcun contenzioso. Abbiamo ritenuto di gravarci di questo onere per stare più in tranquillità con la ripartizione dei carichi». Vedremo se si riuscirà a chiudere prima del marzo 2026.