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Home » Aggressioni al personale sanitario: +37% in un anno. Infermieri prime vittime

Aggressioni al personale sanitario: +37% in un anno. Infermieri prime vittime

Umbria - Tutti i dati relativi al 2024 che fanno registrare un'impennata dei casi e del numero dei professionisti coinvolti

di Fabio Toni
12 Marzo 2025
in Ambiente e salute
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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In occasione della giornata nazionale di prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari, che ricorre il 12 marzo, si è tenuto alla sala Peccati-Crispolti di palazzo del Broletto a Perugia, un evento formativo e di confronto tra Regione, aziende sanitarie e ospedaliere, rappresentanti della consulta delle professioni sanitarie, a cui hanno assistito oltre 130 partecipanti.

«È stata l’occasione – afferma in una nota la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti – per ribadire che la Regione è fortemente impegnata a promuovere la cultura della prevenzione e della sensibilizzazione contro ogni forma di violenza nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore sanitario e sociosanitario e per avviare percorsi congiunti tra le istituzioni del sistema sanitario regionale, gli ordini professionali e i cittadini, nella convinzione che la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro sia un obiettivo comune».

«Dobbiamo lavorare insieme – ha aggiunto in un videomessaggio la presidente Proietti – per contrastare il fenomeno delle aggressioni agli operatori sanitari e sociosanitari, fondato sul principio ispiratore dell’evento ‘Umbria contro ogni genere di violenza’. I professionisti che dedicano la loro vita alla cura e all’assistenza delle persone meritano di lavorare in un ambiente sicuro e rispettoso».

I numeri

«I dati raccolti dal centro regionale per la gestione del rischio sanitario e riferiti all’anno 2024 – ha spiegato Stefania Proietti – evidenziano un aumento delle segnalazioni di aggressioni agli operatori sanitari delle quattro aziende sanitarie regionali: 207 episodi registrati (+37% rispetto al 2023), che hanno coinvolto 262 operatori (+46% rispetto all’anno precedente). La crescita delle segnalazioni di episodi di violenza ci impone un’azione concreta e continuativa tra istituzioni, professionisti e cittadini. faremo in modo che le proposte della consulta delle professioni sanitarie e del risk management verranno integrate nel nuovo piano sociosanitario regionale per garantire un comportamento uniforme su tutto il territorio».

Sempre in merito ai dati umbri del 2024, il 69% delle vittime sono donne, il 31% uomini e la fascia di età più colpita è quella tra i 30 e i 39 anni (86 casi). Le categorie professionali più esposte sono gli infermieri (58%), seguiti dai medici (25%) e dagli operatori sociosanitari (9%). Gli episodi avvengono prevalentemente al mattino (52%) e in giorni feriali (88%). La tipologia di aggressione più diffusa è quella verbale (76%), seguita da quella fisica (18%), con autori principalmente identificati tra gli utenti (64%) e i caregiver (33%). Gli atti di violenza si verificano sia in ambito ospedaliero (60%) che territoriale (40%). Nei contesti ospedalieri, i reparti di degenza (42%) e i pronto soccorso (31%) risultano i più colpiti, mentre in ambito territoriale le aggressioni si concentrano negli istituti penitenziari (41%) e negli ambulatori (28%).

La tavola rotonda

All’evento, coordinato dalla direttrice regionale salute e welfare Daniela Donetti, ha portato i propri saluti anche il vice presidente della Regione, Tommaso Bori. Sono poi intervenuti gli esperti della materia: Giancarlo Marcheggiani, coordinatore del centro regionale per la gestione del rischio sanitario, Enrica Ricci e Davina Boco, dirigenti della Regione Umbria, i risk manager delle aziende sanitarie regionali, Laura Paglicci Reattelli, Stefano Trastulli, Gioia Calagreti e Federica Corridoni.

Il dibattito è proseguito con una tavola rotonda a cui hanno portato il loro contributo i rappresentanti della Consulta regionale delle professioni sanitarie e socio-sanitarie: Nicola Volpi per gli Ordini delle professioni infermieristiche di Perugia e Terni, Brigitta Favi e Danilo Serva per gli Ordini dei medici veterinari di Perugia e Terni, Tiziano Scarponi per l’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Perugia e Terni, Francesca Fiandra per gli Ordini delle ostetriche di Perugia e Terni, Daniela Gaburri per l’Ordine dei fisioterapisti, Carlo Garofalo per l’Ordine degli psicologi, Federico Pompei per l’Ordine delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, Filiberto Orlacchio per l’Ordine dei farmacisti e Daniela Saveri per l’Ordine delle assistenti sociali. Hanno concluso la giornata la testimonianza dell’infermiere Giovanni Siesto e l’intervento di Giuseppe De Filippis, direttore generale dell’ospedale di Perugia e Piero Carsili, direttore generale della Usl Umbria 2 in rappresentanza delle aziende sanitarie pubbliche.

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