di S.F.
Rifiuti in Umbria, non c’è pace. Ciclicamente vengono presentati ricorsi – di fatto una costante – sulla programmazione del flusso dei rifiuti e il 2025 non fa eccezione: a muoversi in tal senso sono state Acea Ambiente srl, Ferrocart srl e Orvieto Ambiente srl. C’è un bel po’ da fare per l’avvocatura della Regione.
LUGLIO 2024, ACEA LA SPUNTA AL TAR CONTRO LA REGIONE

Cosa è successo? Acea Ambiente srl, Ferrocart srl, e Orvieto Ambiente srl hanno notificato il 27 febbraio scorso ricorso al Tar contro la Regione e Auri, l’Autorità umbra rifiuti e idrico. Motivo? Chiesto l’annullamento della delibera 51 del consiglio direttivo dell’Auri datata 27 dicembre 2024 in merito alla programmazione dei flussi di rifiuti conferibili agli impianti di trattamento e smaltimento. In particolar modo il tema è quello dell’approvazione provvisoria per il 2025. Di mezzo anche il trattamento di selezione del Rur e smaltimenti in discarica. Tirato in ballo anche il piano regionale di gestione dei rifiuti approvato dall’assemblea legislativa il 14 novembre del 2023.
OTTOBRE 2021, LA REGIONE BLOCCA IL TENTATIVO DI ACEA
La Regione ha deciso di costituirsi in giudizio, come approvato dall’esecutivo a guida Stefania Proietti (è lei a firmare per la giunta). Con incarico affidato a tre avvocati: entrano in azione Anna Rita Gobbo, Luca Benci e Luciano Ricci. Firmano anche il direttore regionale Luigi Rossetti e la responsabile del procedimento Beatrice Alunni.