L’ex monastero dei santi Giovanni Battista e Bernardo, poi diventato caserma di San Bernardo in piazza Ferri, a Perugia, due aree del complesso ex Spea di Narni, fino ad un ‘gioiello’ come l’abbazia di San Cassiano, sempre a Narni. Ci sono anche questi quattro immobili umbri nella lista dei 383 beni demaniali per i quali l’Agenzia del Demanio è a caccia di investitori privati per collaborare in operazioni di valorizzazione, recupero e rifunzionalizzazione.
A questo scopo sul sito dell’Agenzia è stata pubblicata la piattaforma ‘Crea valore, investi con noi’ che contiene informazioni sugli immobili dello Stato a disposizione, descritti in funzione della loro possibile destinazione d’uso (culturale-turistico, social/senior housing, residenze universitarie e destinazioni miste) e corredati da schede, immagini e dati sulla tipologia, dimensione, ubicazione e stato manutentivo.
Nella lista spicca in particolare l’abbazia di San Cassiano: ha una superficie fondiaria di 37.840 metri quadri, tutti sottoposti a vincolo storico-artistico, per i quali si punta a una destinazione culturale e turistica. Fortificata e protetta da mura merlate, l’abbazia è costituita oltre che dalla chiesa, da un complesso di fabbricati un tempo ad uso dei monaci e oggi a disposizione di eventuali pellegrini.
Come si legge sul portale Narni Turismo, l’abbazia è attualmente chiusa, ma vi si organizzano visite guidate. Edificata in una posizione difficile, sulle pendici scoscese del monte Santa Croce, si può raggiungere in auto attraverso una piccola strada che parte da Narni Scalo, oppure arrivare dal Ponte di Augusto attraverso un sentiero nel bosco. Presso l’abbazia passa anche la quarta tappa del Cammino dei Protomartiri Francescani, da Narni a San Gemini, prima di raggiungere l’antico Santuario della Madonna del Ponte.
Per quanto riguarda l’ex Spea, nell’area di Sant’Anna nei pressi di Narni Scalo, si tratta di un’area di archeologia industriale che risale ai primi anni del ‘900, quando venne avviata la produzione di carburo di calcio e di esplosivi durante la seconda guerra mondiale, poi abbandonata dopo il conflitto. Al suo interno sono presenti numerosi fabbricati in stato di abbandono, di varia tipologia e destinazione (industriale, direzionale, residenziale, militare). Qui la destinazione prevista è quella relativa a turismo sostenibile, ospitalità, cultura, sport, mobilità dolce, wellness, scoperta del territorio, eventi e attività sociali. Destinazione mista, invece, per l’area verde all’interno dell’anello viario dell’ex Spea, per una superficie di 12.970 metri quadri, in questo caso senza vincoli.
Infine, per quanto riguarda il capoluogo di regione, l’ex monastero – una costruzione del XV secolo, per una superficie fondiaria di 2.300 metri quadri e lorda di 5.740 metri quadri, con vincoli di interesse storico ed artistico – è destinato a un progetto di appartamenti in housing. Si trova nel centro storico perugino, in particolare nel rione di Porta Santa Susanna.