di Giovanni Cardarello
Non accenna a diminuire il confronto, al limite dello scontro, tra il Comune di Perugia e Eurocommercial Properties Italia Srl. Parliamo, nello specifico, dei due soggetti direttamente interessati all’ampliamento della galleria commerciale.
Da un lato l’istituzione pubblica che deve approvare il progetto da 125 milioni di euro, 25 mila metri cubi di nuova superfice commerciale (l’area ex Enel) per complessivi 600 nuovi posti di lavoro, dall’altro lato l’ente economico che propone il progetto. Progetto che lo scorso venerdì l’amministrazione comunale di Perugia guidata dal sindaco Vittoria Ferdinandi ha bocciato.
Da quel momento il dibattito sul tema è stato intenso e corposo con prese di posizione pubbliche dell’opposizione, dello stesso sindaco Ferdinandi, per non tacere del confronto sui social. Un dibattito talmente intenso che, nelle ultime 24 ore, ha visto scendere in campo, e con posizioni diametralmente opposte, due pezzi da novanta del tessuto economico perugino e regionale, ovvero Confcommercio e Confindustria.
«Su Collestrada il Comune di Perugia ha fatto scelte importanti, che vanno nella direzione giusta – ha dichiarato Giorgio Mencaroni, presidente di Confcommercio Umbria – Siamo pronti a contribuire con idee e proposte concrete»
«La notizia dell’abbandono del progetto di ampliamento del centro commerciale di Collestrada, e della mancata realizzazione della stazione ferroviaria nello stesso sito – sottolinea l’associazione – rappresenta per Confcommercio Umbria una conferma di quanto già sostenuto con fermezza: si trattava di un progetto rischioso per l’equilibrio del sistema urbano e per il futuro del commercio di vicinato».
«Fin dall’inizio abbiamo espresso la nostra contrarietà – ricorda Mencaroni – e riteniamo che la scelta di non proseguire sia una decisione saggia. Semmai, la riflessione va spostata su una diversa e più utile localizzazione della stazione ferroviaria in prossimità dell’aeroporto dell’Umbria, per valorizzare pienamente lo scalo e migliorare l’intermodalità regionale. La stazione ferroviaria di fronte all’aeroporto San Francesco d’Assisi è infatti un nodo centrale per la mobilità in Umbria e per gli umbri, un servizio strategico per tutta la regione».
Di segno diametralmente opposta la posizione di Confindustria Umbria che, tramite il presidente Briziarelli, «esprime forte preoccupazione per la possibile rinuncia all’ampliamento del Centro Commerciale di Collestrada, un progetto presentato da un importante e serio gruppo internazionale come Eurocommercial che prevede un investimento stimato di circa 125 milioni e fino a 850 posti di lavoro: 250 in fase di cantiere e 600 in pianta stabile dopo l’apertura».
Forte l’atto politico che segue la presa di posizione. Briziarelli, infatti, ha formalmente richiesto un incontro con la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, e con la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, per un confronto sul futuro del progetto.
«È essenziale – ha sottolineato Confindustria Umbria – aprire un dialogo trasparente e costruttivo tra istituzioni e mondo produttivo. Le decisioni che riguardano il futuro del territorio non possono essere affrontate senza una visione di insieme e senza tener conto dell’impatto su occupazione, attrattività e sviluppo».
Briziarelli ha inoltre evidenziato come la capacità di un territorio di attrarre investimenti non è solo determinante per creare occupazione, ma anche per rafforzare la base economica locale, generando maggiori entrate fiscali che possono essere utilizzate dalle amministrazioni per migliorare i servizi e, in prospettiva, ridurre la pressione fiscale sui cittadini e sulle imprese, come peraltro fatto presente da Confindustria Umbria durante il confronto che ha portato all’approvazione della manovra fiscale regionale.
«Se il nostro territorio non riuscirà ad attrarre investimenti – ha concluso – ne usciremo penalizzati su tutti i fronti: sociale, infrastrutturale e fiscale. Come Associazione degli Industriali siamo disponibili al dialogo con le istituzioni per individuare soluzioni che coniughino crescita, tutela del territorio e attenzione alle ricadute occupazionali e sociali»
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