di S.F.
Un regolamento per, in sostanza, «regolamentare l’attività degli artisti di strada perché permette di trovare
un equilibrio tra la libertà di espressione artistica e il rispetto delle regole di convivenza civile». È quello pronto ad approdare in assise a Terni per l’approvazione: appuntamento fissato per lunedì 26 maggio. Le curiosità non mancano.

Nasce dunque il regolamento per l’arte di strada perché, si legge nel documento istruttorio, gli artisti «arricchiscono la cultura urbana, rendono gli spazi pubblici più vivi e accoglienti, stimolano la creatività e l’ispirazione e favoriscono il turismo». In primis il documento non verrà applicato in quattro casi: per coloro che operano in locali o aree private, agli esercenti lo spettacolo viaggiante, alle attività di pubblico spettacolo (articolo 68 del Tulps) ed a quelle di artigianato. O comunque diverse rispetto alle artistico-espressive. Ma come viene definito l’artista di strada?
Si tratta – almeno nel regolamento ternano – di color che svolgono, individualmente o in gruppo, «le attività artistiche e creative proprie delle arti in un luogo pubblico o aperto al pubblico che non prevedono un titolo d’accesso per la partecipazione del pubblico e/o senza pretendere un corrispettivo predeterminato per la prestazione». Esempi citati? Trampolieri, mangiatori di fuoco, acrobati, clown, cantanti, cantastorie, antipodisti, contorsionisti, illusionisti, giocolieri, saltimbanchi, mimi, suonatori, attori, burattinai, trovatori, madonnari, poeti, scultori di palloncini, fachiri e ballerini.

Gli orari per esercitare le arti di strada? Dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22. Dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 24. Ciò «Esclusivamente nelle aree non espressamente vietate dal regolamento e comunque tenuto conto del contesto urbano, delle condizioni ambientali e ricettive». Potranno svolgersi in spazi pubblici aperti ad eccezione di ingresso degli ospedali, scuole, case di riposo, monumenti e fontane, stazione, distretti sanitari, uffici postali, davanti a chiese ed intersezioni semaforiche. Possibile che vengano create specifiche ‘piazzole d’arte’ da 4 metri quadrati e «per i soli ‘madonnari’ di 6 mq». Saranno esentati dal pagamento del suolo pubblico e della Cosap (da non confondere con la Tosap).
Spazio poi a comportamenti e divieti. Come il fatto che per le performance canore o musicali il sostare sulla ‘piazzola d’arte’ è limitate a due ore. Oppure che «per l’esercizio di tecniche di disegno e pittura, devono essere utilizzati materiali e prodotti non indelebili». C’è inoltre il no ad «impiegare ed esporre per gli spettacoli, anche per mera esibizione, animali di qualsiasi specie, vivi o imbalsamati». Ed altro ancora.
Ci sono anche le eventuali sanzioni. Quattro ‘livelli’ in tal senso: si parte dal richiamo verbale, poi la sospensione temporanea dell’attività, la sanzione amministrativa da 25 a 150 euro e la revoca dell’autorizzazione. A firmare la proposta sono in tre: il dirigente Andrea Zaccone per la parte tecnica, il vicesindaco Riccardo Corridore e l’assessore al turismo Alessandra Salinetti per quella politica.