di Giovanni Cardarello
Lo scenario era dipinto da mesi e gli abboccamenti erano stati costanti. Ma quello che è accaduto tra la fine del campionato di Promozione umbra 2024/2025, con il Foligno Calcio prima penalizzato e poi sconfitto allo spareggio dallo Spoleto, e la bella cavalcata della ACF in serie D ha fatto il resto. Il dado è tratto, la fusione si farà e Foligno tornerà ad avere una sola, grande, squadra, il proprio storico marchio e un palcoscenico, quello della serie D, dove affacciarsi con rinnovata ambizione.
Parliamo, ovviamente, della tanto attesa e sperata fusione tra Fulgens Foligno e Foligno Calcio. Una fusione che consentirà alla ACF di fregiarsi del titolo di Foligno Calcio 1928 e alla squadra di Promozione di innestare nel processo un ramo virtuoso. Partiamo dalla tappe. «Nelle ultime ore – riporta ‘Il Messaggero Umbria‘ in un articolo a firma di Giovanni Camirri – sono arrivate in rapida successione le dimissioni del direttore sportivo Simone Angelini, del vicepresidente Stefano Fabiani e dell’allenatore Michele Proietti». A breve, sempre secondo il quotidiano, anche quelle del presidente del Foligno Calcio 1928, Simone Filippetti.
Lo stop successivo sarà quello del passaggio del marchio alla ACF, riportando in campo il Foligno Calcio 1928. Una svolta che al tempo stesso è epilogo e rinascita, una svolta che Angelini descrive sia a livello tecnico che emotivo. «Non volevo fosse così la mia ultima a Foligno – dichiara a Il Messaggero -. Un incubo che si è materializzato in due settimane da film horror, tra lacrime amare ed una delusione che non avremmo meritato. Congedarsi così fa male, male da morire. Foligno sarai per sempre nel mio cuore e marchiato a fuoco sulla mia pelle. Sempre e per sempre».
Fabiani, di contro, tratteggia le tappe dell’anno sportivo. «Chi ama questa maglia non può che augurarsi il meglio». Ma non risparmia critiche: «Quando una persona ha un’identità dovrebbe custodirla e costruirci sopra, non comprarne una nuova». E sottolinea con forza, sempre a Il Messaggero, «è per responsabilità gravi e dirette di chi avrebbe dovuto guidare la società che ci siamo ritrovati con un punto in meno. Un danno, un’ingiustizia. Ma nonostante tutto abbiamo lottato insieme, fino alla fine».
Il passaggio finale è ora, ovviamente, nelle mani del presidete Filippetti. I colpi di scena sono sempre dietro l’angolo ma non sembra questo il caso. Il tempo delle scelte è arrivato e dalla stagione 2025/2026 Foligno avrà un unico sodalizio, con il nome e il marchio storico e soprattutto con una prospettiva sportiva importante: il palcoscenico della serie D e la possibilità di regalare a tifosi e appassionati una programmazione importante in vista del centenario del 2028. E visti i precedenti non è poco.