In occasione delle Giornate europee dell’archeologia 2025, domenica 15 giugno a Terni – ore 10.30 al Caos-Museo civico archeologico ‘Claudia Giontella’ – è prevista l’inaugurazione della mostra ‘Archeologia e sviluppo industriale a Terni: la collezione Luigi Lanzi’. L’esposizione è stata organizzata da Soprintendenza ABAP dell’Umbria, Comune di Terni e università La Sapienza di Roma, con il supporto de Le Macchine Celibi soc. coop. ed il coinvolgimento degli studenti del liceo classico ‘Tacito’. Il percorso espositivo è stato realizzato anche con il contributo della Direzione regionale musei nazionali Umbria-Museo archeologico nazionale e Teatro romano di Spoleto.
Per l’occasione si renderà visitabile una selezione di reperti pertinenti alla collezione di Luigi Lanzi, personaggio di spicco nella Terni di fine ‘800. Intellettuale poliedrico, appassionato di archeologia e storia dell’arte e attento pedagogista, a lui si deve la prima tutela delle antichità preromane di Terni, che stavano venendo alla luce durante l’edificazione degli stabilimenti industriali, in un periodo di trasformazione cruciale del paesaggio urbano.
La collezione, del tutto inedita e formata da reperti eterogenei databili tra l’età del bronzo e il periodo romano, provenienti nella quasi totalità dalle necropoli delle acciaierie e di San Pietro in Campo, testimonia l’attenzione per il dettaglio del Lanzi, nonché la sua propensione ad affrontare in modo interdisciplinare l’antichità . Non rari infatti – e trovano posto nella mostra – sono i prelievi di materiali deperibili e di faune, predisposti dallo studioso per future analisi, seguendo una metodologia all’avanguardia per i tempi.
La Collezione, acquisita nel 1912 al Museo nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma e rientrata in seguito per la gran parte in Umbria (a Spoleto negli anni ’50-’60), è stata ora riunita grazie all’attività di riordino e ricomposizione dei contesti archeologici della città di Terni, portata avanti dalla Soprintendenza ABAP dell’Umbria ed è stato così possibile avviarne lo studio da parte dell’insegnamento di civiltà dell’Italia preromana dem La Sapienza.
«Un’occasione unica – dichiara l’assessore comunale alla cultura Michela Bordoni -, una sorta di ricerca interdisciplinare tra archeologia e storia più recente. Per investigare il passato più antico della Terni preromana e al contempo le forti modificazioni causate anche sul tessuto sociale a seguito dell’industrializzazione di fine ‘800. La restituzione alla cittadinanza di una testimonianza di uno dei periodi centrali della sua storia, attraverso la viva partecipazione della scuola, si pone nell’ottica del coinvolgimento diretto delle comunità cui tale passato appartiene nelle attività di promozione e valorizzazione dei beni culturali, intese come disseminazione della conoscenza, partecipazione e sensibilizzazione alla conservazione del patrimonio».