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Home » Narni, la Edison punta su un maxi impianto fotovoltaico ‘flottante’

Narni, la Edison punta su un maxi impianto fotovoltaico ‘flottante’

di Simone Francioli
9 Aprile 2023
in Ambiente e salute, Apertura 5, Economia, Imprese
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
Il progetto

Il progetto

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di S.F.

Un esempio riportato nei documenti

L’utilizzo di uno specchio d’acqua ascrivibile a bacino di cava come area fruibile per la realizzazione di un progetto. Motivo? Produzione di energica elettrica da fonte rinnovabile. Porta la firma della Edison Rinnovabili Spa e riguarda il territorio comunale di Narni: si chiama ‘Cava di San Crispino’ ed è l’impianto fotovoltaico flottante al centro dell’attenzione della Valutazione di impatto ambientale avviata da parte della Regione Umbria. Approccio diverso rispetto a quello convenzionale per impiantistiche di questa tipologia.

Il funzionamento

Il progetto e la Calcestruzzi Cipiccia

A livello tecnico si tratta di un impianto per la produzione di energia da fonte fotovoltaica flottante di potenza nominale pari a 9,99 Mwp. Bene, ma dove si farebbe? Tutto già impostato: «Le aree interessate – si legge nello studio preliminare ambientale da 283 pagine – consistono in un bacino lacuale formatosi, negli ultimi 20 anni, come conseguenza delle attività estrattive svolte da Calcestruzzi Cipiccia Spa, titolare delle aree in oggetto». La Edison in tal senso ha acquistato il diritto di superficie per lo sviluppo del progetto. Poi si entra nel dettaglio partendo da un presupposto: «Allo stato attuale i più grandi impianti fotovoltaici flottanti vedono l’impiego di pontoni sui quali sono montati i pannelli fotovoltaici con un angolo di inclinazione fisso. L’impiego di pannelli fotovoltaici in ambiente lacuale garantisce, rispetto all’impiego degli stessi in impianti tradizionali a terra, maggiori performance, prevalentemente in ragione delle migliori condizioni microambientali». Dalla mobilitazione del cantiere all’entrata in esercizio sono calcolati diciotto mesi.

Il progetto

Occupazione superficie d’acqua al 35,21%. Le zattere

Ma come si determina l’impianto fotovoltaico galleggiante? La società lo spiega in modo esaustivo: «Grazie all’impiego di un sistema a zattere interconnesse meccanicamente tra di loro attraverso reticolo di passerelle calpestabili. Le zattere ospitano sistema a falde inclinate di 10° su cui sono installati i moduli fotovoltaici. Il posizionamento delle zattere a previsto su specchio d’acqua denominato ‘Cava San Crispino’ derivante da attività estrattive – oggi non più attive – svoltesi tra il 2000 e il 2020». Il bacino in questione ha una superficie d’acqua di circa 24,5 ha (ettari): «La configurazione determina un’occupazione prevista pari al 35,24%», spiega la Edison Rinnovabili. Vale a dire circa 8,9 ettati. Si prevede l’installazione di 1.515 zattere per i moduli ed ulteriori 24 per i 48 convertitori statici, «ciascuno avente potenza nominale pari a 175 kWac. La potenza nominale dell’impianto fotovoltaico + pari a 9.999 kWp (9,9 MWp)».

L’area individuata

L’energia

La produzione di energia annua stimata è di 14.939 Mwh. La ditta installatrice è la HydroSolar srl di Mori (Trento). E la connessione alla Rtn? «Sarà realizzata presso la CP ‘San Pietro’, la quale riceverà l’energia proveniente dall’impianto fotovoltaico attraverso un cavidotto interrato, esercito alla tensione nominale di 20 kV ed avente una lunghezza prevista di 6,5 chilometri circa». Palla alla Regione.

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